Sicurezza, tornano le ronde. Battaglia alla Camera

Tornano le ronde nelle città e la "reclusione" di sei mesi nei centri di identificazione ed espulsione per i clandestini. Pdl e Lega si accordano per riproporre nel disegno di legge - da oggi in discussione in commissione alla Camera - le norme più odiose, già respinte dal Parlamento.

Accantonata solo la norma sui "medici-spia", ha annunciato il vicepresidente del gruppo Pdl, Italo Bocchino, a conclusione della riunione. Insomma, la Lega ha vinto su tutta la linea o quasi, potendo far valere anche i ricatti sulle alleanze nelle prossime elezioni amministrative.

Alla Camera sarà comunque una battaglia dall'esito non scontato. Il gruppo del Pd stamane si è riunito per mettere a punto strategie ed emendamenti. Duro il giudizio di merito: “Queste norme - ha detto il capogruppo Antonello Soro - sono contrarie alla cultura giuridica del nostro Paese e al senso di umanità, sono inefficaci sul terreno della lotta alla criminalità e spingono gli stranieri alla clandestinità anziché favorire la loro emersione”. Poi una sfida al premier: “Non ponga la fiducia sul provvedimento, così come ha promesso”. Domani, davanti a Montecitorio, ci sarà un presidio delle associazioni degli immigrati.

A destra la partita si annuncia complessa. Resta infatti da vedere su quanti parlamentari farà presa il ricatto leghista. In tanti hanno già espresso dubbi e perplessità, come dimostra la famosa "lettera dei 101". Chi non ha nessuna incertezza è ovviamente Maurizio Gasparri che annuncia minaccioso: “Questa volta andiamo fino in fondo, siamo decisi ad allungare i tempi di trattenimento nei centri per i clandestini e a coinvolgere dei volontari, ex carabinieri o appartenenti alle forze dell'ordine, per il controllo del territorio”.
28 aprile 2009

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