Le 'tombe fenicie' esistono, Ghedini le visitò nel 2005: articolo dell'Unione Sarda del marzo di quell'anno.

La smentita di Niccolò Ghedini sul caso delle tombe fenicie a Villa Certosa convince poco. Non solo perché la frase del presidente del Consiglio registrata dalla D'Addario è ben chiara e comprensibile, ma perché lo stesso Ghedini nel 2005 avrebbe accompagnato personalmente funzionari della sovrintendenza a visionare la scoperta archeologica. Come testimonia un articolo pubblicato dal 2005 dal quotidiano L'Unione Sarda

Ghedini, come sempre, smentisce. Patrizia D'Addario? "Non credo sia mai andata a casa di Berlusconi". Le registrazioni pubblicate da L'espresso? "Di poco pregio e inverosimili". Le tombe fenicie di cui parla compiaciuto Berlusconi con i suoi ospiti? "Altra storia miserabile con cui si tenta di gettare discredito nei confronti del presidente" ha detto ieri in una nota, in merito alla necropoli del 300 avanti citata dal Cavaliere.

"Mai Berlusconi potrebbe aver parlato del ritrovamento di 30 tombe fenicie nel suo parco, perché mai nulla di simile si trova o è stato rinvenuto nell'area di Villa Certosa".

Sarà. Ma come spesso capita all'avvocato, la sua smentita convince poco. Non solo perché la frase del presidente del Consiglio registrata dalla D'Addario è ben chiara e comprensibile, ma perché lo stesso Ghedini nel 2005 avrebbe accompagnato personalmente funzionari della sovrintendenza a visionare la scoperta archeologica.

In un articolo dell'Unione Sarda del marzo di quell'anno, che non risulta essere stato smentito, si legge che "Nicolò Ghedini ha accompagnato alcuni funzionari della Soprintendenza archeologica e una pattuglia di carabinieri specializzati nella tutela del patrimonio culturale e artistico, in un punto ben circoscritto del parco dove sarebbero stati ritrovati importanti reperti archeologici. Si parla di un sito di notevole importanza, risalente al terzo secolo a. C., con alcuni resti di vasellame e tracce di una piccola necropoli".

Esattamente quello che dice Berlusconi a Patrizia. Tutta una montatura? La cosa strana che anche la sovrintendenza dice di non sapere nulla della vicenda. Ora forse la magistratura chiarirà il mistero: un esposto denuncia è stato fatto alla Procura di Roma da parte dell'Osservatorio Internazionale Archeomafie, per accertare "se ricorrano ipotesi di reato". O se, in caso contrario, sia L'Unione Sarda sia il Cavaliere abbiano inventato - e non si capirebbe perché - tutta la storia.

Leggi l'articolo dell' Unione Sarda

Clandestina? Non puoi essere madre: "Diventeranno bambini invisibili"

Fonte: iltirreno.gelocal.it

PRATO. Gli stranieri dovranno mostrare il permesso di soggiorno per ogni atto di stato civile. Dall'8 agosto una norma del “pacchetto sicurezza” - quello che prevede l’arresto per i clandestini, più poteri ai vigili urbani, più competenze a sindaci e prefetti - rischia di creare un esercito di migliaia di bambini invisibili, irregolari, senza identità.

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Gli atti di stato civile sono matrimonio, registrazione di morte e registrazione delle nascite. Se i clandestini non si potranno sposare nessuno alza la mano, ma se il babbo o la mamma non potranno riconoscere il proprio figlio, beh, allora è un caso. A Prato solo nei primi mesi del 2009, sono nati 412 bambini figli di genitori senza il permesso di soggiorno.

L'allarme della prefettura. A lanciare l’allarme sull’i mpossibilità per i genitori clandestini di riconoscere i propri figli al momento della nascita è stato Giovanni Daveti, il funzionario responsabile per gli affari che riguardano la comunità cinese per la prefettura di Prato. “Nel pacchetto sicurezza – ha detto Daveti – è inserita una norma che obbliga i clandestini a mostrare il permesso di soggiorno negli atti di Stato civile. Attualmente non abbiamo alcuna circolare che ci spieghi come comportarci nel dettaglio: dall’8 agosto, quando entrerà in vigore la legge, quindi noi avremo neonati che non potranno essere riconosciuti dai genitori, se entrambi clandestini. L’unica via praticabile sembra quella di affidarli ai servizi sociali. Solo nei primi sei mesi del 2009 a Prato sono nati 412 bambini in questa condizione”.

Il testo del ddl. Cosa accadrà dall'8 agosto? Di chi saranno figli i bambini che nasceranno se nessuno potrà registrarli? Gli effetti delle norme previste dall'articolo 1 comma 22 capo g (chiamato a sostituire due righe del D.Lgs. 286/1998) del decreto sicurezza (L. 94/2009) fanno preoccupare. È previsto l'obbligo di presentare il permesso di soggiorno "agli uffici della pubblica amministrazione ai fini del rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni ed altri provvedimenti di interesse dello straniero comunque denominati" per la richiesta degli "atti di stato civile o per l'accesso a pubblici servizi". Secondo il ddl sicurezza, non serve invece il permesso di soggiorno per motivi sportivi e ricreativi e per "l'accesso alle prestazioni sanitarie" e per quelle scolastiche obbligatorie. Gli atti civili rientreranno invece tra le prestazioni per cui è obbligatorio esibire il permesso, pena il reato di immigrazione clandestina.

I permessi di sei mesi. Qui interviene il Testo unico sull'immigrazione (articolo 19, Divieti di espulsione e di respingimento), che prevede permessi di soggiorno per maternità, ovvero concessi alle donne irregolari che, essendo incinte, hanno bisogno di essere sottoposte a cure e visite mediche. Tale permesso di soggiorno copre l'intera durata della gravidanza e i primi sei mesi di vita del bambino, non consente di lavorare e non è rinnovabile né convertibile. Ciò significa che allo scadere del tempo previsto dal permesso di soggiorno, la madre ritorna ad essere una irregolare unitamente a suo figlio che, però, ha il diritto di andare a scuola e di essere curato.

Anche senza documenti? La madre irregolare potrà denunciare la nascita di un figlio, in quanto titolare di questo permesso di soggiorno per sei mesi. L'associazione Save The Children sostiene però che una donna in gravidanza ha diritto al permesso di soggiorno temporaneo solo se dotata di passaporto. "L'inghippo della legge sta nel fatto che molte di queste donne non hanno documenti e quindi non gli può essere concesso il permesso di soggiorno", spiega Arianna Saulini.

Inoltre il permesso speciale sarebbe accordato alla madre ma non al padre, che se è irregolare non potrà riconoscere il figlio. Infine ottenere il permesso di soggiorno temporaneo per le donne in stato di gravidanza sarà molto più difficile. “Fino ad oggi – spiega Daveti - infatti una donna andava dal medico e si faceva fare un certificato dove si diceva che aspettava un bambino. Questo consentiva di avere un permesso di soggiorno in genere di 6 mesi. Oggi con i medici che possono denunciare i clandestini questa prassi sarà molto più difficile. Per le donne sarà un rischio troppo alto”.

L'Asgi (l'Associazione studi giuridi sull'immigrazione) sostiene infine che per il diritto internazionale tutti i bambini (quindi anche quelli nati da mamme clandestine) hanno diritto alla registrazione.

Un bel pasticcio. Lontano dalle “misure per rendere più sicura la vita dei cittadini” con cui il governo ha presentato il pacchetto sicurezza all’Italia. Ma del resto, la lingua italiana è chiara, i clandestini non sono cittadini.

(28 luglio 2009)

L’Anticasta: identikit dell’Italia pulita, che funziona - www.anticasta.it


DaMegachip.info
L’Anticasta: identikit dell’Italia pulita, che funziona
Scritto da libreidee.org Sabato 25 Luglio 2009 14:44
da libreidee.org

www.anticasta.it

-- Segnalato da: www.fabionews.info --


Un altro mondo è possibile. Anzi, è già cominciato, scoprendo che la virtù (pubblica) è anche conveniente, per tutti. Energia, risorse, fonti rinnovabili, riciclo dei rifiuti, mobilità sostenibile: è il vangelo contemporaneo dell’anti-casta, quella dei Comuni Virtuosi, che in tutta Italia promuovo progetti speciali e adottano tecnologie ecologiche a beneficio dell’ambiente e, in primo luogo, dei cittadini.

Una grande esperienza, quella dei “Comuni a 5 stelle”, che - col patronicio di Beppe Grillo, Dario Fo e Maurizio Pallante - ora è racconta in un bel confanetto, libro e dvd editi dalla Emi, al quale ha collaborato anche “Libre”.

Gli autori sono Marco Boschini (”Comuni virtuosi”) e Michele Dotti (”Mani tese”), da anni in prima linea nella promozione di nuovi modelli e nuove politiche trasversali, a misura di cittadino. Boschini, assessore a Colorno (Parma) è l’inventore dei “Comuni virtuosi” e milita nel Movimento per la Decrescita Felice fondato da Maurizio Pallante; Dotti, già autore della video-inchiesta “Viaggio nell’Italia dei Comuni a 5 stelle” e del volume “Non è vero che tutto va peggio”, scritto con Jacopo Fo, da 16 anni è impegnato nell’associazione eco-pacifista “Mani tese”.

«In questo nuovo libro, ”L’anticasta” - spiegano Boschini e Dotti - abbiamo voluto raccontare l’altra Italia, quella fatta di tante persone oneste che, non solo nella società civile, ma anche nelle istituzioni locali, si battono ogni giorno per un Paese migliore e stanno già dimostrando con i fatti che le alternative concrete esistono». Il cambiamento, ancora una volta nella storia, non può che partire dal basso, giurano Dotti e Boschini. «E per fortuna questo sta già accadendo».



L’Italia, infatti, è piena di esperienze incoraggianti, esperimenti e testimonianze: pannelli solari, bus ecologici, servizi rifiuti-zero. «Sono tante le amministrazioni che propongono innovazione, coinvolgendo i cittadini: la risposta è positiva, la gente risponde perché ci guadagnano tutti: l’ambiente, i conti pubblici, la qualità della vita». Un virus, quello dei “Comuni virtuosi”, che si sta rapidamente diffondendo, dal Piemonte alla Sicilia. E che ora, finalmente, un libro si incarica di raccontare.

In allegato, il film in dvd contiene una video-inchiesta che ripercorre un appassionante viaggio nei “Comuni dell’Italia a 5 stelle”, alla scoperta di persone e progetti che, se non fossero veri, sembrerebbero incredibili. C’è veramente di tutto: dall’Emilia, dove si registra il più alto tasso italiano di raccolta differenziata fino a ridurre a zero il ricorso alla discarica, fino alla Sicilia, nel villaggio dove i postini usano l’asinello per spostarsi nei vicoli.

«E’ uno schiaffo all’immobilismo della politica e agli sprechi della casta», osservano gli autori: «L’esempio concreto che un altro modo di fare politica non solo è possibile, ma si sta già facendo. Successi indiscutibili che mostrano la concretezza di scelte alternative divenute possibili attraverso un grande coinvolgimento della popolazione, chiamata a partecipare attivamente alle decisioni che riguardano l’intera comunità».

Il dvd, realizzato con il contributo di “Libre” per la video-intervista a Maurizio Pallante, oltre che quella del fondatore del Movimento per la Decrescita Felice, registra le voci di Dario Fo, Alex Zanotelli, Francesco Gesualdi, Franca Rame, Andrea Segré, Edoardo Salzano, Beppe Grillo e altri ancora. Voci importanti, che certificano la qualità di un lavoro originale, che dà voce all’impegno quotidiano e silenzioso dell’altra Italia, quella che - malgrado la Casta - ha già cominciato a organizzare un futuro credibile e pulito. «Migliaia di cittadini - confermano Dotti e Boschini - impegnati nella costruzione di un domani migliore».

(Marco Boschini e Michele Dotti, “L’anticasta”, Emi editrice, 228 pagine, 15 euro - con dvd allegato. Info: www.anticasta.it).

Marco Travaglio - I veri killer dietro al terremoto



La cultura dei condoni

Parlavo con mio zio una fà settimana a proposito della situazione all' Aquila. Lui è un ex maresciallo dell' esercito in pensione che vive all' Aquila da sempre, è nato in Sardegna, a Badesi, ma partito militare si è fatto una vita ed una famiglia all' Aquila. La casa, dove io ho vissuto un breve periodo della mia giovane vita, si trova a San Bernardino, zona che prende il nome dalla chiesa semi distrutta dal terremoto, al centro per essere chiari. Per fortuna stanno tutti bene, a parte una nipote di mia zia che non ce l' ha fatta, le macerie l' hanno seppellita.

Nonostante la casa abbia retto, presenta crepe sui pilastri portanti che non fanno presagire nulla di buono. L' accesso alle case è controllato e avviene sotto accompagnamento da parte di personale esperto.
Continuando a parlare con mio zio, sono venute però fuori alcune magagne fatte da imprese e Stato su quelli che sono nati come alloggi per il personale militare, ufficiali e sottoufficiali. Non ricordo tutti i passaggi nominati da mio zio, ma più raccontava e più coglievo una sensazione di rabbia, impotenza e ingiustizia venire dalle sue parole.

I condoni su costruzioni non a norma si sono sprecati. Sono stati l' alimento principale di un sistema fatto apposta per imprese "furbe", che risparmiano sui materiali di costruzione.
Non voglio però diventare l' eco di nessuno e mi chiedo perchè, senza togliere il fatto che le imprese abbiano fatto le "furbe", non venga concentrata l' attenzione sulle soluzioni.

Per esempio: i condoni non vanno bene, le imprese faticano a sostenere i costi del materiale e di messa in opera oltre che quelli, molto pesanti e che io ritengo una delle basi della nascita e dell' incoraggiamento al lavoro nero, di assunzione del personale, specializzato e non.
Allora perchè non evitare di fare condoni? Si faccia una legge dove non si condona niente. Se un' impresa non può garantire determinate tecnologie e professionalità non dovrebbe semplicemente costruire. Contemporaneamente bisognerebbe permettere alle imprese di poter assumere personale senza dover pagare due stipendi per ogni impiegato, uno alla persona e uno allo stato.
Ho vissuto 5 anni in Inghilterra e lassù, pieno di italiani, le tasse pagate allo stato dal datore di lavoro per la mia assunzione sono inferiori al 40% percento dello stipendio, in Italia sono poco più del 60%, ci rendiamo conto? Quindi, in Inghilterra è più facile trovare lavoro in regola che in nero!
L' iva del 20% NON ESISTE!!!!

I miei zii probabilmente non vedranno una lira, o un centesimo se preferite, di ciò che il Governo ha promesso ai terremotati, ma come mio zio sono in tanti, se non tutti. I soldi non ci sono in realtà, e non a caso il decreto approvato nei giorni scorsi prende a schiaffi e a calci chi ha perso già ciò che aveva.
Che faccia ci vuole a chiedere a delle persone che hanno perso TUTTO di pagare le tasse dal prossimo gennaio e gli arretrati di quest' anno?
Mio zio ha aperto gli occhi

La guerra contro i poveri del Mondo

Fonte: www.youtube.com/user/jeropasos1



"Solamente chiedo a Dio
Che il dolore non mi sia indifferente
che la fredda morte non mi trovi solo e vuoto senza aver fatto abbastanza
Solamente chiedo a Dio
che l' ingiustizia non mi sia indifferente
che non mi schiaffeggino l' altra guancia dpo che un artiglio graffiò il mio destino
Solamente chiedo a Dio
che la guerra non mi sia indifferente
è un mostro grande e calpesta ferocemente tutta la povera innocenza della gente
Solamente chiedo a Dio
che l' inganno non mi sia indifferente
se un traditore è più forte di tutti quanti che questi non dimentichino facilmente
Solamente chiedo a Dio
che il futuro non mi sia indifferente
disperato è colui che deve andarsene a vivere una cultura diversa
Solamente chiedo a Dio
che la guerra non mi sia indifferente
è un mostro grande e calpesta ferocemente tutta la povera innocenza della gente
è un mostro grande e calpesta ferocemente tutta la povera innocenza della gente"

ITALIA AL SERVIZIO DELL' IMPERO

BANCHE ARMATE 2009

Fonte: www.lavocedellevoci.it

Banca nazionale del Lavoro, Intesa-San Paolo e Unicredit: sono le principali banche italiane coinvolte nel commercio di armi. Nulla di illegale - intervengono in operazioni regolarmente autorizzate - ma si tratta evidentemente di attivita' da non pubblicizzare troppo, tanto che sono stati gli stessi istituti di credito a chiedere al governo di non rendere pubblica la Relazione del ministero dell'Economia e delle Finanze su esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento, che invece la Voce ha potuto leggere. E le “banche armate”, sulla scia del grande aumento dell'export di armi made in Italy (vedi la Voce di maggio) e sfruttando l'onda lunga dell'aumento delle spese militari sostenuto dal governo di centro-sinistra di Prodi (+ 22% in due anni), hanno fatto grandi affari, triplicando i «compensi di intermediazione» che hanno incassato dai fabbricanti di armi.
Nel corso del 2008, infatti, sono state autorizzate 1.612 «transazioni bancarie» per conto delle aziende armiere, per un valore complessivo di 4.285 milioni di euro (nel 2007 erano state la meta', 882, per 1.329 milioni). A questi vanno poi aggiunti 1.266 milioni per «programmi intergovernativi» di riarmo (cioe' i grandi sistemi d'arma costruiti in collaborazione con altri Paesi, come ad esempio il cacciabombardiere Joint Strike Fighter - Jsf -per cui l'Italia spendera' almeno 14 miliardi nei prossimi 15 anni), quasi il doppio del 2007, quando la cifra si era fermata a 738 milioni. Un volume totale di “movimenti” di oltre 5.500 milioni di euro, per i quali le banche hanno ottenuto compensi di intermediazione attorno al 3-5%, in base al valore e al tipo di commessa.
La regina delle “banche armate” e' la Banca Nazionale del Lavoro (del gruppo francese Bnp Paribas) con 1.461 milioni di euro. Al secondo posto si piazza Intesa-San Paolo di Corrado Passera, gia' braccio destro di Carlo De Benedetti ed ex amministratore delegato di Poste Italiane, con 851 milioni (a cui andrebbero aggiunti anche gli 87 milioni della Cassa di Risparmio di La Spezia, parte del gruppo), per lo piu' relativi a «programmi intergovernativi»: il cacciabombardiere Eurofighter, le navi da guerra Fremm e Orizzonte, gli elicotteri da combattimento Nh90 e diversi sistemi missilistici.
Eppure due anni fa il gruppo aveva dichiarato che, proprio per «dare una risposta significativa a una richiesta espressa da ampi e diversificati settori dell'opinione pubblica che fanno riferimento a istanze etiche», cioe' la campagna di pressione alle banche armate, avrebbe sospeso «la partecipazione a operazioni finanziarie che riguardano il commercio e la produzione di armi e di sistemi d'arma pur consentite dalla legge».
«Si tratta di transazioni relative a operazioni sottoscritte e avviate prima dell'entrata in vigore del nostro codice di comportamento e che dureranno ancora a lungo», e' la spiegazione che fornisce Valter Serrentino, responsabile dell'Unita' Corporate Social Responsibility di Intesa-San Paolo. Anche Unicredit negli anni passati aveva ripetutamente annunciato di voler rinunciare ad appoggiare le industrie armiere, eppure nel 2008 e' stata la terza “banca armata” italiana, con 606 milioni di euro. Nessuna dichiarazione di disimpegno invece da parte della Banca Antonveneta, che lo scorso anno ha movimentato 217 milioni. Mentre piuttosto ambigua e' la situazione del Banco di Brescia: nel 2008 ha gestito per conto delle industrie armiere 208 milioni di euro benche' il gruppo di cui fa parte dal 1 aprile 2007, Ubi (Unione Banche Italiane), nel suo codice di comportamento abbia stabilito che «ogni banca del gruppo dovra' astenersi dall'intrattenere rapporti relativi all'export di armi con soggetti che siano residenti in Paesi non appartenenti all'Unione Europea o alla Nato» e che «siano direttamente o indirettamente coinvolti nella produzione e/o commercializzazione di armi di distruzione di massa e di altri armamenti quali bombe, mine, razzi, missili e siluri».
«La policy del gruppo non vieta le operazioni di commercio internazionale - spiega Damiano Carrara, responsabile Corporate Social Responsibility di Ubi - ma le disciplina prevedendo che il cliente della banca», cioe' l'industria armiera, non si trovi «in Paesi che non appartengano alla Ue o alla Nato, e questo divieto e' pienamente rispettato».
Ma i dubbi restano. «Da quando, lo scorso anno, e' sparito dalla Relazione il lungo e dettagliato elenco delle singole operazioni effettuate dagli istituti di credito - spiega Giorgio Beretta, analista della Rete italiano Disarmo - e' impossibile giudicare l'operato delle singole banche. Senza quell'elenco, infatti, i loro codici di comportamento non sono comprovati dal riscontro ufficiale che solo la Relazione del governo puo' fornire».

Ciancimino e la strage di Via D'Amelio - chi sà, sà!!

Chi sà, sà, chi non sà......... chi è che non sà?
Ormai sappiamo tutti cosa più o meno è successo, o comunque, in base ai fatti, lo possiamo intuire con un certo margine di certezza.

Il cerchio si stringe sempre di più, lento ma inesorabile. tutto ciò che si semina si raccoglie...

MAFIA 1/13



QUESTA E' UNA STORIA DI MIGRANTI. UNA STORIA DI MIGRANTI ITALIANI CHE HANNO ESPORTATO DOLORE E VERGOGNA. QUESTA E' LA LORO STORIA MA E' ANCHE LA NOSTRA STORIA CHE CI PIACCIA O NO. CI PENSI CHI OGGI VUOLE SCACCIARE GLI IMMIGRATI. ANCHE SE UTOPISTICAMENTE SI COALIZZASSERO IN UNA SOLA GRANDE FAMIGLIA CRIMINALE NON RIUSCIREBBERO MAI A FARE QUELLO CHE ABBIAMO FATTO NOI. I DELINQUENTI CI SONO SEMPRE STATI E SEMPRE CI SARANNO.

MA LA FONDAZIONE A LIVELLO MONDIALE DI UN IMPERO DEL CRIMINE CHIAMATO MAFIA, QUESTO PRIMATO DOLOROSO E VERGOGNOSO LO ABBIAMO SOLO NOI. PER CHI NON LO SAPESSE L'ITALIA è STATA FONDATA E CREATA CON LE STESSE MODALITA'. SE LA RADICE PRIMA DELLA FONDAZIONE DI UNO STATO E' MAFIOSA QUELLO STATO NON PUO' CHE ESSERE MAFIOSO. SE UNO STATO UNA REPUBBLICA E' FONDATA CON LA MAFIA E NON SULLA LIBERTA' E SUL LAVORO,COME DICE LA NOSTRA COSTITUZIONE, LA REPUBBLICA E' UNA REPUBBLICA MAFIOCRATICA IN TUTTE LE ACCEZIONI DEL TERMINE E NON CERTO DEMOCRATICA. NON CI PIACE E NON CI FA PIACERE.

MA SE NON PRENDIAMO COSCIENZA DI COME SIA STATA CREATA L'ITALIA NON POTREMMO MAI CAPIRE NIENTE. SOLO ACCETTANDO QUESTA DOLOROSA VERITA' SAREMMO IN GRADO DI PRENDERNE COSCIENZA ED ESTIRPARLA. ALTRIMENTI CONTINUEREMMO A GIRARCI DALL'ALTRA PARTE COME ABBIAMO SEMPRE FATTO, PERCHE' SE COSI' NON FOSSE NON CI RITROVEREMO SEMPRE E ANCORA AL PUNTO DI PARTENZA. "CAMBIARE TUTTO PERCHE' NIENTE CAMBI" E COSI' SI CONTINUA A BLATTERARE DI QUESTO E DI QUELLO SENZA CONOSCERE NE QUESTO NE QUELLO.
PRENDIAMO COSCIENZA. STUDIAMO CHI E COME E' STATA FONDATA QUESTA DISGRAZIATA ITALIA. SAPREMMO COSI' DI COSA PARLIAMO. UN UOMO INFORMATO E' UN UOMO LIBERO. L'INFORMAZIONE E' LIBERTA'. L'IGNORANZA UCCIDE!!!

Parte 2: http://www.youtube.com/watch?v=tGThYixK8zE
Parte 3: http://www.youtube.com/watch?v=k3YbTl6DY3c
Parte4: http://www.youtube.com/watch?v=cEq38eDWyuQ
Parte5: http://www.youtube.com/watch?v=eP-vp118E6o
Parte6: http://www.youtube.com/watch?v=DHa1zG8_f8s
Parte7: http://www.youtube.com/watch?v=tP-UEfQT3Lg
Parte8: http://www.youtube.com/watch?v=l4sJB8xSfVk
Parte9: http://www.youtube.com/watch?v=-pxB4ijmfOA
Parte10: http://www.youtube.com/watch?v=x6kRMI4kZnY
Parte11: http://www.youtube.com/watch?v=caFFZtikA9c
Parte12: http://www.youtube.com/watch?v=GuuA1U7pIbk
Parte13: http://www.youtube.com/watch?v=pEvEp9jqmoc

Home - solo e sempre soldi?

Home:
Home è un documentario su ambiente e cambiamento climatico di Yann Arthus-Bertrand, prodotto da Luc Besson, diffuso contemporaneamente il 5 giugno 2009 nelle sale cinematografiche di 50 paesi, in concomitanza con la giornata mondiale dell'ambiente. Concepito come un reportage di viaggio, è realizzato quasi interamente con immagini aeree.

Il film è stato prodotto in due versioni: una più breve (90 min) per televisione, DVD e internet, e una più lunga (120 minuti) per il cinema. Su internet è disponibile su YouTube in sei lingue (francese, inglese, spagnolo, tedesco, russo e arabo).

Ciò che la pagina in Italiano non dice è che il film è no-profit e distribuito con licenza Creative Commons. sotto e la pagina in Inglese lo spiega bene, lo riporto quì sotto:

Copyright

Although the movie is formally under a Creative Commons license, it has no official copyright. Yann Arthus-Bertrand emphasized on a TED talk [10] that the movie has no copyright: "This film have no copyright. On the fifth of of June, the environmental day, everyone can download the movie on Internet. The film is given for free to the distributor for TV and theater to show it the five of June. There is no business on this movie. It is available for schools, cities, NGOs and you." This means the film can be distributed, copied, uploaded, burned to DVD, etc., without restrictions if not altered or edited. LegalTorrents, an online digital media community, provides a torrent of the 93-minute version in high-definition mp4 format.

un' altra cosa che la pagina in Italiano non dice è che per ragioni sconosciute il film è stato rimosso dai canali di youtube, con la dicitura video privato.
Sui canali non vengono fornite spiegazioni alcune.

I soldi hanno vinto ancora?

In a ruined world, where mankind has brought destruction upon themselves, a new hope arrives in the form of a seed.

Un marziano nel consiglio comunale di Bologna - BEPPE GRILLO.IT

Fonte: beppegrillo.it



Giovanni Favia è stato eletto consigliere comunale a Bologna. La sua prima apparizione in consiglio è sembrata quella di un marziano. Mentre parlava, gli altri consiglieri lo guardavano come l'anticristo. Il Fiato sul Collo è entrato in Comune. I bolognesi saranno informati di ogni decisione che li riguarda. Anche un consigliere della Lega è entrato nel consiglio per la prima volta. Ma ci hanno messo venticinque anni per riuscirci. La Lista a Cinque Stelle solo tre mesi! Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

Rita Borsellino: «Lo Stato è assente»

Fonte: corriere.it

La sorella del giudice assassinato: «Non bastano le corone di fiori per dare omaggio alle vittime della mafia»



PALERMO - Ricordi e polemiche. Messaggi e accuse. A 17 anni dalla strage di via D'Amelio, magistrati e cittadini a Palermo, Paolo Borsellino e la sua scorta. I familiari del giudice , però, accusano: «Non bastano le corone di fiori per dare omaggio alle vittime di mafia». In particolare è la sorella Rita a puntare il dito contro «l'assenza dello Stato che avrebbe dovuto essere presente nonostante le possibili contestazioni, raccogliendole e confrontandosi con la città che ricorda e che non vuole dimenticare». E si chiede: «Per chi sono i messaggi di Riina?»

IL RICORDO- Un anniversario all'insegna delle polemiche. . Domenica mattina la commemorazione e nel pomeriggio un corteo. Poi in serata la fiaccolata. Nel mirino «l'assenza della politica». Già perché sul palco (fatta eccezione per l vicepresidente della Commissione nazionale antimafia Giuseppe Lumia e, nel primo pomeriggio, la neoeletta eurodeputata dell'IdV Sonia Alfano), solo familiari e associazioni. Presente Paolo Grasso, il procuratore nazionale antimafia, secondo cui «le ipotesi devono necessariamente essere riscontrate». E ha commentato la nuova pista seguita dal dda di Caltanisetta che vede dietro l'uccisione del giudice Paolo Borsellino, l'ombra di apparati deviati dello Stato. E quindi Antonio di Pietro che sul suo blog ha scritto: «La mafia non ha più bisogno di ricorrere alle stragi degli anni novanta, non perchè ci sia stato un patto con le istituzioni, ma perchè queste due entità «si sono mescolate inestricabilmente».

MESSAGGIO DI NAPOLITANO- Paolo Borsellino, un eroico protagonista della battaglia per la legalità e la difesa dello Stato democratico. La sua dedizione e passione civica rappresenta «eredità preziosa per la mobilitazione della società civile - e in specie delle nuove generazioni - nell’opporsi e reagire alle intimidazioni e agli attacchi della criminalità». Nel 17esimo anniversario dell’attentato di via D’Amelio a Palermo il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato alla signora Agnese Borsellino un messaggio in ricordo del giudice. «A diciassette anni dal tragico attentato di via D’Amelio, rendo commosso omaggio alla memoria del giudice Paolo Borsellino e degli agenti addetti alla sua sicurezza, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. Paolo Borsellino - scrive il Capo dello Stato - fu eroico protagonista della battaglia per la legalità e la difesa dello Stato democratico, con la quale si era pienamente identificato, e sapiente costruttore di validi presidi giuridici e istituzionali capaci di contrastare efficacemente la criminalità organizzata. Così l’ho ricordato insieme a Giovanni Falcone, a Palermo, il 23 maggio scorso, come esempio di abnegazione fino all’estremo sacrificio nella lotta contro le forze del crimine, della violenza, dell’anti-Stato. La memoria della sua dedizione e passione civica - prosegue Napolitano - resta indelebile in tutti e rappresenta eredità preziosa per la mobilitazione della società civile - e in specie delle nuove generazioni - nell’opporsi e reagire alle intimidazioni e agli attacchi della criminalità. Con affetto e solidale partecipazione sono vicino a lei, ai suoi figli e ai familiari delle giovani vittime della strage, rinnovando la gratitudine dell’intero paese».

I MINISTRI- «Il modo migliore di onorare la memoria del giudice Paolo Borsellino è quello di dare rapida e completa attuazione alle nuove norme antimafia contenute nel Provvedimento sulla sicurezza appena promulgato dal Capo dello Stato», ha spiegato, in una nota, il ministro dell'Interno Roberto Maroni. Mentre il Guardasigilli Angelino, sempr ein una nota, ha ricordato Paolo0 Borsellino come «un eroe senza tempo che ha contribuito a emancipare le coscienze dei siciliani».

L'ANNIVERSARIO - Intanto un centinaio di persone hanno partecipato alle manifestazioni organizzate, in via D'Amelio, a Palermo, dal comitato antimafia «19 luglio 2009». Pochissimi i palermitani presenti. E proprio la scarsa adesione della gente ha suscitato la reazione dei manifestanti che hanno gridato, dal palco allestito nella via in cui fu piazzata l'autobomba che assassinò il magistrato: «vergogna, vergogna». Gli organizzatori avevano invitato gli abitanti dei palazzi di via D'Amelio ad esporre lenzuoli bianchi alle finestre; ma l'appello non è stato accolto e le serrande di molti appartamenti sono rimaste abbassate. Alla dura protesta del comitato ha risposto, però, Rita Borsellino, sorella del giudice ucciso, che, scesa in strada dalla casa della madre, ha replicato: «Ci vuole più coraggio a restare qui ogni giorno, che scendere in piazza solo per le commemorazioni». Alla manifestazione partecipano i ragazzi dell'associazione calabrese "Ammazzateci tutti" e gruppi scout di tutta Italia che la notte scorsa hanno fatto una veglia in via D'Amelio. Sul palco si sono alternati Salvatore Borsellino, fratello del magistrato, e semplici cittadini che hanno ricordato la figura del giudice.

LE INDAGINI- «Le ipotesi devono necessariamente essere riscontrate. La verità passa anche attraverso filoni investigativi che però vanno verificati». Così il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, a Palermo per il diciassettesimo anniversario della strage di via D'Amelio, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla pista investigativa, seguita dalla dda di Caltanissetta, che vede dietro l'uccisione del giudice Paolo Borsellino, l'ombra di apparati deviati dello Stato. «Il fatto che siano stati messi in discussione alcuni punti che sembravano fermi - ha aggiunto - mi sembra positivo. Ora si cerca di capire se ci sono ancora delle zone d'ombra. Noi, comunque, andiamo avanti, con la coscienza di fare tutto il possibile».

La Gazzetta del Mezzogiorno: "Nucleare, trappola del Governo in un Disegno di legge"

Fonte: avetrana.org

Nonostante il gran parlare di federalismo, cioè del decentramento di poteri agli enti locali, il governo centrale ha nascosto in un disegno di legge un "trappolone atomico" che, di fatto, fa a pezzi l'autonomia dei territori. Si tratta di un provvedimento (per altro già approvato al Senato, lo scorso 14 maggio) sullo sviluppo, l'internazionalizzazione delle imprese e l'energia.
Contiene la delega al governo per la definizione dei criteri di installazione degli impianti di produzione elettrica nucleare e per il sistema di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare. Il provvedimento ora è alla Camera per il via libera definitivo. Regioni e Comuni chiedono un incontro urgente al governo sul nucleare e sulla localizzazione delle centrali...

Le Regioni ed i Comuni chiedono un incontro urgente al governo sul nucleare e sulla localizzazione delle centrali, dopo l’approvazione del disegno di legge sullo sviluppo, l’internazionalizzazione delle imprese e l’energia da parte del Senato, lo scorso 14 maggio. Il provvedimento, ora alla Camera per il via libera definitivo, contiene infatti la delega al governo per la definizione dei criteri di installazione degli impianti di produzione elettrica nucleare e per il sistema di stoccaggio dei rifiuti radioattivi e del materiale nucleare.

Al termine della Conferenza dei presidenti di regione – che si è tenuta nonostante sia stata convocata la Stato-Regioni sul nucleare, inizialmente prevista ieri pomeriggio con il ministro per lo Sviluppo Economico Scajola – l’assessore regionale all’Ambiente della Puglia, Michele Losappio, ha parlato «di forte contrarietà» di molte regioni verso le scelte governative. «Senza un piano energetico nazionale non ha senso discutere di nucleare», spiega Losappio, che ricorda l’ordine del giorno del consiglio regionale contro l’ipotesi di localizzare in Puglia un sito nucleare.

«Le regioni – prosegue – sono interessate al nucleare di quarta generazione e non di terza, come la tecnologia francese prevista dal governo». I governatori chiedono il pieno riconoscimento delle proprie competenze per arrivare all’intesa col governo e non solo un parere non vincolante delle regioni. Ieri «ci dovevamo confrontare con il governo, così aveva dichiarato il ministro Fitto, ma la Conferenza Stato-Regioni è stata annullata – ricorda l’assessore – e non è stata fissata un’altra data, mentre alla Camera inizia la discussione del provvedimento». Se il testo sul nucleare dovesse essere approvato senza coinvolgere le autonomie locali «adiremo alla Corte Costituzionale», minaccia Losappio, secondo il quale, nonostante l’energia sia una materia concorrente con lo Stato, «ci vogliono concertazione e atti d’intesa con le Regioni».

Durissimo anche l’intervento del presidente della Basilicata, Vito De Filippo: «Non si accettano incursioni indebite su materie regionali e siamo pronti a discutere sul metodo per formulare la scelta dei siti, ma non contro l’opinione delle Regioni». In Basilicata «c’è già un’attività estrattiva petrolifera e siamo contrarissimi a costruire sul nostro territorio centrali o il sito unico per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi», ribadisce il governatore lucano. De Filippo è inoltre intervenuto su un altro tema, quello degli idrocarburi: «Anche per le attività estrattive – rileva – non c’è più bisogno dell’intesa con le Regioni e decide il governo».

Norme contestate, per quanto riguarda l’utilizzo dei giacimenti di gas nel mare, anche dal Veneto. Si profila «un decreto omnibus su nucleare ed idrocarburi che nei fatti straccia le competenze delle regioni, per le quali non è stata prevista alcuna forma di coinvolgimento», riassume il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani, che sollecita un incontro con il governo «per mettere a punto una soluzione congiunta», così come il presidente dell’Associazione dei Comuni, Sergio Chiamparino, in una lettera inviata al ministro Scajola.

ALESSANDRA FLAVETTA

Abruzzo: occhi aperti

Emarginati Cialente e Pezzopane.



Il lavoro sporco che il governo sta facendo nei confronti del sindaco Cialente e della presidente Pezzopane deve essere, da tutti quelli che hanno veramente a cuore la sorte dei terremotati aquilani, smascherato subito. Lo scopo principale del presidente Berlusconi che tutti i giorni e da tutti i quotidiani e le emittenti di sua proprietà dichiara il suo grande amore per l’Abruzzo, è di accreditare la tesi che Bertolaso e Chiodi sono i soli bravi e capaci amministratori in grado di risolvere i gravi problemi che affliggono i terremotati. Per ottenere questo fine, si pratica una costante, quotidiana emarginazione del sindaco dell’Aquila e della presidente della provincia tenendoli ai bordi di tutta l’opera di ricostruzione in modo che quando, e se, i problemi saranno risolti il governo possa attribuirsene i meriti. Così, preparatevi a vedere e sentire tutta la potenza di fuoco mediatico del "sultano" che gli affibbia i meriti delle cose che hanno funzionato e scarica le colpe dei disguidi e dei ritardi, che certamente ci saranno, sulle spalle di Cialente e Pezzopane.

Ma non si era ripetuto da ogni dove e fino alla nausea che il decentramento dei poteri era l’unico modo per risolvere i problemi della pubblica amministrazione? Non dovevano i soldi pubblici essere spesi da chi era più vicino ai cittadini che lo avevano votato in maniera che, si diceva, potesse essere più facile esercitare un controllo sulla trasparenza delle spese? Non era questa la “devolution”? E allora come mai il sindaco Cialente ha ricevuto, appena una decina di giorni fa, solo venti milioni che non può ancora toccare se non arriva il “prezzario” da parte del neopresidente Chiodi? Come mai tutto il potere decisionale e di spesa viene concentrato nelle mani del commissario Bertolaso e dello stesso Chiodi?

Nemmeno un’immane sciagura come quella di cui sono stati e sono vittime gli aquilani distoglie il governo dal fare la sua sordida politica fatta per amici e clientele varie. La massima difficoltà nel destinare fondi alle regioni, questo lo si era già capito, viene riservata esclusivamente a quelle governate da giunte di sinistra come Campania e Puglia e si trovano soldi per sanare situazioni come “multe quote latte”, “dissesto comune Catania” ,“rifiuti Palermo” etc.

Noi, nella nostra ingenuità, avevamo pensato che in Abruzzo le cose, considerati i quasi trecento morti e le sofferenze degli attendati, molti dei quali hanno perso tutto ciò che avevano, si sarebbero svolte diversamente. Speravamo che i sindaci che, più di ogni altro amministratore, conoscono le esigenze dei propri cittadini seguiti dal presidente della provincia e da quello della regione avrebbero amministrato e speso i tanti soldi che serviranno per la ricostruzione. Così sarebbero dovute andare le cose e così sarebbero andate, su questo non c’è alcun dubbio, se Cialente e Pezzopane fossero stati del PDL o della lega.

Anche l’appalto per la costruzione delle piattaforme antisismiche è stato sottratto, in maniera furbesca, a un’azienda abruzzese. A quanto sembra per una differenza non di prezzo, ma di dieci giorni nella consegna. Ma non si dovevano aiutare le aziende abruzzesi che hanno perso un mare di soldi a risalire la china? E’ evidente, aquilani aprite gli occhi, accontentare amici di Milano e leghisti del nord-est era più importante delle vostre sofferenze.

Si può fare ancora qualcosa per cambiare la brutta piega che “l’affaire ricostruzione” sta prendendo? Io sono convinto di si. Sono certo che se noi di AgoraVox rimarremo con costanza sull’argomento si potrà limitare la tendenza che questo governo ha di favorire sempre e comunque parenti, amici e clienti vari e si aiuteranno il sindaco Cialente e la presidente Pezzopane a tutelare gli interessi di tutti i loro concittadini indipendentemente dalla fede politica che professano.

Fonte: agoravox.it

Palermo, la marcia delle 'agende rosse'

"Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri. " Paolo Borsellino, magistrato



Fonte: www.unità.it

Al grido di «Resistenza. L'agenda rossa esiste» è partita da via D'Amelio la «marcia» voluta da Salvatore Borsellino, per commemorare il fratello Paolo, procuratore aggiunto ucciso il 19 luglio del 1992 assieme agli agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Nessun politico, pochi palermitani, tanta gente del Nord alla marcia che ha il sapore della protesta più che del ricordo.
Protesta contro lo Stato che «ha fatto - ha detto Salvatore Borsellino - davvero poco in 17 anni» per scoprire i mandanti di quella strage che avvenne a soli 57 giorni dall'uccisione dell'altro magistrato, Giovanni Falcone. Circa trecento persone si sono messe in marcia verso castello Utveggio (ex sede del Sisde, da cui, secondo i parenti di Borsellino, sarebbe forse partito il segnale per uccidere il magistrato) con le agende rosse in mano, che rappresentano quella del giudice che non fu mai ritrovata, e tenendo lo striscione «Via D'Amelio, strage di Stato».

Alla testa del corteo, oltre a Salvatore Borsellino, c'era anche l'ex pm Luigi De Magistris, esponente di Italia dei Valori. «La lotta alla mafia procede per due vie diverse - ha detto Salvatore Borsellino -. Da un lato una parte delle forze dell'ordine e della magistratura che conduce una lotta serrata, dall'altro lato ci sono altre istituzioni, come la politica, che si contraddistinguono per una fortissima carenza di provvedimenti contro la mafia».

Le nuove indagini sulle stragi aprono adesso spiragli di speranza verso l'affermazione della verità. «Oggi finalmente, dopo anni di tenebre - ha proseguito Borsellino -, la lotta che si sta conducendo nelle procure di Palermo e Caltanissetta sta andando nel verso giusto».

La sorella, Rita, parlamentare europeo del Pd, si chiede però «perchè queste piste vengano fuori solo dopo 17 anni. Ho molti dubbi, ma non accuso nessuno». Per Salvatore Borsellino «Se pentiti come Giovanni Brusca e Massimo Ciancimino non avevano parlato fino adesso è perchè forse non avevano trovato le interfacce giuste all'interno della magistratura».

Proprio affinchè i pm continuino a lavorare «bisogna vigilare - ha detto De Magistris - perchè non vengano fermati da parte di pezzi deviati delle istituzioni che hanno operato e opereranno per ostacolare la magistratura».

18 luglio 2009

TERREMOTO: CIALENTE, NIENTE PIU' FASCIA TRICOLORE


L'AQUILA - Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, non indosserà più la fascia tricolore per protesta contro la normativa fiscale che impone ai residenti nei Comuni del cratere sismico la restituzione al 100% a partire dal prossimo gennaio delle tasse sospese dopo il terremoto.

"Se devono lasciarci in questa situazione - ha detto Cialente - non indosserò più la fascia tricolore da sindaco. Con questa situazione fiscale l'economia aquilana non può ripartire". Il primo cittadino ha invitato a lanciare un messaggio netto: "Nel momento in cui il Paese, rappresentato dal Governo, decide che L'Aquila è tornata in una situazione di normalità e, quindi, può pagare tranquillamente le tasse, c'é bisogno di un segnale importante". Cialente si è detto pronto anche a restituire la fascia al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "La riprenderò - ha dichiarato - solo quando vedrò che questo Paese ci è vicino". Il sindaco critica anche la scelta di non destinare i proventi dello scudo fiscale alle aree terremotate. Lunedì prossimo la Commissione congiunta di finanze e bilancio discuterà gli emendamenti presentati in Parlamento per modificare i parametri di restituzione degli oneri fiscali non versati. "Allo stato attuale - ha sostenuto il deputato Giovanni Lolli (Pd) - gli aquilani devono restituire il 100% delle tasse e degli oneri previdenziali in 24 rate a partire da gennaio. Ciò vuol dire che fra sei mesi i cittadini, oltre a tornare a pagare i mutui, dovranno versare tasse e oneri, con una maggiorazione di 23 milioni di euro al mese per gli arretrati, per un totale di 513 milioni di euro in più in due anni. E' una zona franca al contrario". Gli emendamenti presentati da Pd, Mpa, Udc e Idv chiedono invece un'ulteriore sospensione di sei mesi dei versamenti fiscali e una restituzione forfettizzata al 40% dopo dieci anni, con un regime simile a quello utilizzato per il terremoto in Umbria e nelle Marche. Sarà discusso anche un emendamento in proposito del deputato Marcello De Angelis (Pdl).

Tutta la storia del pizzino Latorre-Bocchino

Il corpo delle donne 1di 3



Dove sono finite, anzi, dove vogliono andare le attuali donne in TV?
Quelle che si potevano definire tali non sono più in TV da molto tempo ormai.
Fotografia e analisi del "sesso debole" televisivo, che, mi dispiace dirlo, dimostra di esserlo. Questo è lo stereotipo che la TV ci propina, e non è una cosa buona. Un esempio?
Quanti di voi passando in strada sono rimasti a stupiti da come si atteggiano o si vestono le ragazzine e le bambine di 13 anni? Perchè a 13 anni si tratta di bambine.
Precisando che non si tratta di una critica al modo di vestire o altro, ma di un fenomeno, che parte dalla TV e arriva ai nostri nipoti, figli e familiari:

La donna sempre più come oggetto.

Md

The G8 Feast while 1 out of 6 people in the world go hungry



"Obama è attualmente il miglior esperimento di presidente americano più riuscito della storia. Quanto sia pilotato lo vedremo prossimamente....... nel frattempo speriamo ci siano davvero i cambiamenti più volte annunciati..
Mi è simpatico perchè sembra non sopportare Berlusconi: non
gli stringe mai la mano e quando è vicino a lui sembra imbarazzato. Tutto questo però non basta caro presidente, e l' elemosina di 20 milioni di dollari, rateati addiritura, è uno schiaffo a tutte le risorse Africane di cui ci si è appropriati negli anni. Caro presidente, non basta veramente"

I «Grandi della Terra» e gli aspiranti tali si presentano come benefattori, destinando alla lotta contro la fame in un anno quanto spendono in armi ed eserciti in due giorni.

Dietro la foto di Omar al Muktar, l’attualità della guerra



Le polemiche sulla visita di Gheddafi hanno fatto perdere di vista il significato della foto che portava sul petto, quella di Omar al Mukhtar catturato nel 1931 dai militari italiani. Una finestra sulla nostra storia, che il Partito democratico e l’Italia dei Valori si sono precipitati a chiudere. Forse perché ancora di scottante attualità.

Agli inizi del Novecento l’Italia di Giolitti decise di occupare la Libia, parte dell’impero ottomano che si stava sgretolando. Dietro vi erano gli interessi della finanza, soprattutto quella vaticana già penetrata in Libia attraverso il Banco di Roma, e dei grossi industriali, che volevano una guerra perché aumentasse la spesa militare. Precedute da un bombardamento navale, le truppe italiane sbarcarono a Tripoli il 5 ottobre 1911.

L’occupazione fu accompagnata da una forte propaganda. Mentre nei café-chantant si cantava «Tripoli, bel suol d’amore», sui giornali cattolici si scriveva «il nostro diritto su questa colonia è stato affermato col cannone» e nella chiesa pisana dei Cavalieri, addobbata di bandiere strappate ai turchi nel Cinquecento, il cardinale Pietro Maffi benediceva i fanti italiani in partenza per la Libia, esortandoli a «incrociare le baionette con le scimitarre» per portare nella chiesa «altre bandiere sorelle e redimere così l’Italia, la terra nostra, di novelle glorie».



[continua]

Circolo Pd Avellino tessera Beppe Grillo

Fonte : corriere.it

«Andrò al congresso». Ma il partito ribatte: «L'iscrizione è priva di ogni valore, perché contraria allo Statuto»



MILANO - Il circolo di Arzechena ha rifiutato la richiesta. Così come quello di Sant'Ilario. Ma alla fine ce l'ha fatta: Beppe Grillo è riuscito a ottenere la tessera del Pd. Il comico è il tesserato numero 40 del circolo Martin Luther King di Paternopoli, in provincia di Avellino. «Sono molto contento, ma devo raccogliere 2mila firme entro due giorni, e non so se ce la faremo». Ma il partito replica: «L'accettazione da parte di qualunque coordinatore di circolo della richiesta di iscrizione di Grillo è da considerarsi un'iniziativa estemporanea palesemente contraria allo Statuto».

IL VIA LIBERA - È stato Andrea Forgione, presidente del circolo, ad autorizzare il tesseramento per lanciare «una forte provocazione». Già, perché secondo Forgione «il caso Grillo costituisce un precedente molto grave. Chi ha infatti la legittimazione a decidere chi tesserare e chi no? Beppe Grillo non è iscritto a nessun altro partito e ha una fedina penale pulita, quindi perché negargli la tessera? Non vogliamo che il Partito Democratico si trasformi in un partito burocratico».

L'OBIETTIVO- Beppe Grillo è felice, ma ora lo aspetta una nuova sfida. Perché per candidarsi alla segreteria, dice a Affariitaliani.it, deve raccogliere «2mila firme entro due giorni». Un obiettivo ambizioso anche per lui, tanto che non sa «se ce la faremo. Anche se proverò fino all'ultimo secondo possibile». In ogni caso è sicuro: «Andrò al congresso a parlare. Adesso bisogna vedere se lo statuto prevede che un tesserato parli al congresso. Se non ci sarà un’altra commissione di garanzia dove l’articolo 4 del paragrafo 9 dirà che io non posso parlare... Allora vedremo».

[continua]

Obama in missione in Ghana, sede del comando Usa AfriCom

Fonte: voltairenet.org

Di Manlio Dinucci

Dopo aver teso la mano ai musulmani (sempre tentando di destabilizzare l’Iran), dopo aver teso la mano ai Russi, (sempre continuando a preparare, in Europa dell’Est, l’impianto dei missili puntati sopra di loro), il presidente Obama tende la mano agli Africani. Ovunque, egli propone di rifondare le relazioni con gli Stati-Uniti senza pagare il soldo dei crimini del passato. Manlio Dinucci rivela cio’ che nasconde quella impovvisa sollecitudine.
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* Terminato il G8 col tema «Africa e sicurezza alimentare», il presidente Barack Obama è partito per Accra, capitale del Ghana, dove oggi pronuncia un discorso basato sul concetto che gli africani sono responsabili per l’Africa e vanno aiutati a sviluppare le proprie capacità economiche assicurando la democrazia [1]. Non arriva a mani vuote: è stato lui, dicono alla Casa Bianca, a convincere il G8 a dare 20 miliardi di dollari, distribuiti in tre anni, per la «sicurezza alimentare» nel mondo.

I «Grandi della Terra» e gli aspiranti tali si presentano così come benefattori, destinando alla lotta contro la fame in un anno quanto spendono in armi ed eserciti in due giorni. I paesi del G8 allargato totalizzano infatti oltre l’80 per cento della spesa militare mondiale, che ha superato i 1500 miliardi di dollari annui, di cui quasi la metà è costituita dalla spesa Usa.

Non c’è quindi da stupirsi se, anche in Africa, gli Stati uniti hanno basato la loro politica sullo strumento militare. L’amministrazione Bush ha creato un comando specifico per il continente, il Comando Africa (AfriCom) [2], che ha in Italia due sottocomandi: lo U.S. Army Africa, il cui quartier generale è alla Caserma Ederle di Vicenza, e il comando delle forze navali AfriCom, situato a Napoli. Il quartier generale di Vicenza opera nel continente africano con «piccoli gruppi», ma è pronto a operazioni di «risposta alle crisi» con la 173a brigata aviotrasportata. Il comando di Napoli si occupa delle operazioni navali: tra queste l’«Africa Partnership Station», consistente nella dislocazione di navi da guerra lungo le coste dell’Africa occidentale, con a bordo personale anche di altri paesi, compresi ufficiali italiani. Attraverso programmi di addestramento ed esercitazioni, l’AfriCom fa leva sulle élite militari per portare il maggior numero di paesi africani nella sfera d’influenza statunitense.

[continua]

IL CAPOREGISTA DEL GRANDE FRATELLO 9 DENUNCIA L'INTERO SISTEMA TELEVISIONE

".....L' obiettivo della TV negli anni 60-70 era quello di fare cultura, ora è quello di vendere sapponette, detersivi, profumi........."

Pagati per non farci pensare.... questo non vi dà da pensare?
Spegnete la TV, non ci serve per vivere bene, anzi è proprio non usandola che viviamo sicuramente meglio...
Md

Regolamento ronde, massimo tre e non armati

Fonte: ansa.it

"Questi sono già in quattro!!!!!!!" Md

La lettera di Napolitano a governo e presidenti delle camere [.pdf]

di Anna Lisa Antonucci

ROMA - Potranno agire massimo in tre, non armati e a piedi, la divisa gialla fluorescente permetterà di riconoscerli, dovranno avere non meno di 25 anni, nessuna denuncia o condanna, nessuna dipendenza da alcol o droga. Non dovranno far parte di associazioni, movimenti o gruppi organizzati. Queste le caratteristiche degli 'osservatori volontari', che potranno far parte delle ronde, per segnalare situazioni di rischio, secondo il regolamento attuativo della legge sulla sicurezza che il ministro dell'Interno, Roberto Maroni sta mettendo a punto. "Sarà un ottimo regolamento", ha dichiarato Maroni a Stoccolma, a margine della riunione del Consiglio informale Giustizia e Affari Interni(Gai). Le norme che disciplineranno le ronde, ha aggiunto "sono la diretta derivazione del provvedimento approvato dal Parlamento".

Il regolamento, che sarà emanato nei tempi dettati dalla legge, e dunque subito dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, "fugherà tutti i timori e le perplessità circolate sull'istituzione delle ronde", ha concluso il ministro. I contenuti del regolamento "sono assolutamente in linea con quanto concordato con il ministro Maroni già all'approvazione in Consiglio dei Ministri del Ddl sicurezza che il Parlamento ha poi successivamente varato", ha commentato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. "Trovano pertanto - ha aggiunto - il mio pieno apprezzamento". La bozza è ancora all'esame degli esperti del Viminale e dei tecnici della Polizia. Il ministro Maroni ha incaricato il capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, di scrivere il regolamento che, per ora, si compone di sette articoli nei quali non viene mai usato il termine ronde.

IN TRE E NON ARMATI - L'attività delle ronde sarà di "mera" osservazione e segnalazione, in specifiche aree del territorio comunale. Gli 'osservatori volontari', che ne faranno parte, potranno vigilare in nuclei di massimo tre persone, senza mezzi motorizzati e animali. Anche se in possesso di porto d'armi gli 'osservatori' non dovranno avere con loro armi o altri oggetti contundenti.

ALMENO 25 ANNI, NO DENUNCE O CONDANNE - Potrà far parte delle ronde chi ha non meno di 25 anni, buona salute fisica e mentale, nessuna dipendenza da droga o alcol, non aver avuto denunce o condanne per delitti non colposi, non aderire a movimenti o associazioni o gruppi organizzati.

PER DIVISA CASACCA GIALLO FLUORESCENTE - Gli 'osservatori volontari' che faranno parte delle ronde indosseranno, come divisa, una casacca di colore giallo fluorescente, con sopra stampato il logo dell'associazione a cui appartengono e il nome del comune in cui operano. Non potranno, dunque, utilizzare uniformi, emblemi, simboli o altri distintivi riconducibili a corpi di polizia, a forze armate, ai corpi forestali, alla protezione civile o che facciano riferimento a partiti o movimenti politici. Le divise non potranno avere neppure il logo di sponsorizzazioni private.

FINALITA' E' SOLIDARIETA' SOCIALE - Lo scopo delle ronde è quello di segnalare alle polizie locali o alle forze di polizia eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana o situazione di disagio sociale. Tra gli scopi sociali che devono risultare dall'atto costitutivo delle associazioni c'é quello di prestare attività di volontariato con finalità di solidarietà sociale, nell'ambito della sicurezza urbana.

NO FINANZIAMENTI PARTITI - Le ronde devono svolgere la loro attività gratuitamente e non essere espressione di partiti o movimenti politici, né di organizzazioni sindacali. Le associazioni che vogliono iscriversi all'albo non possono essere ad alcun titolo collegate a tifoserie organizzate, né possono ricevere sovvenzioni, o altri tipi di finanziamento, provenienti da partiti, sindacati o tifoserie.

[continua....]

ALITALIA: MARCEGAGLIA, IMMINENTE USCITA GRUPPO DA CAI

"Ma la cordata italiana salva Alitalia non doveva fare non si sà quali migliorie? In poco tempo sono riusciti solo ad accumulare voli annullati e ritardi incredibili.
Ancora una volta torna a galla il nome Marcegaglia, così come in Sardegna, per il famoso G8. A proposito, i cantieri ancora aperti a La Maddalena non sembrano proprio regolari...... ma questa è un' altra storia
Md"


ROMA - Risulta ormai imminente l'uscita della famiglia Marcegaglia dalla compagine azionaria di Cai, la compagnia che gestisce la nuova Alitalia. Secondo indiscrezioni, Banca Intesa si sarebbe impegnata a trovare un acquirente entro la prossima settimana. Come si ricorda, il gruppo mantovano, che aveva partecipato a titolo puramente simbolico alla nascita della cordata per rilevare la vecchia Alitalia, aveva manifestato il proposito di cedere le proprie quote azionarie alla conclusione dell'operazione di acquisto.

META' LATTE E MOZZARELLE SONO STRANIERE, MA GLI ITALIANI NON LO SANNO

Un' Italia sempre meno italiana, i nostri prodotti sono svenduti all' estero e sono tra i più taroccati mentre importiamo alcune tra le cose migliori che abbiamo sempre prodotto. Il mondo gira alla rovescia
Md


Fonte: ansa.it

ROMA - Sulle tavole degli italiani il latte é sempre più straniero, proviene da Paesi europei come la Germania, ma consistenti quantitativi varcano le frontiere dalla repubblica Ceca, dalla Polonia e dalla Lituania. E non è escluso, secondo alcuni produttori, che anche latte equivalente (cagliate, formaggi e polveri) provenga anche da paesi extraeuropei.

Dunque, del latte Made in Italy, se non si inverte la tendenza - spiegano i produttori - ne resterà sempre meno. "In Italia in un anno - sottolinea Coldiretti nel giorno in cui ha annunciato la mobilitazione del Brennero della prossima settimana a tutela del latte Made in Italy - sono arrivati ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi". Oggi spiega Coldiretti "la metà delle mozzarelle é fatta con latte straniero e una su quattro addirittura da cagliate (un semilavorato industriale) lavorato oltre frontiera".

Il tutto all'insaputa dei consumatori che credono di bere latte italiano e mangiare formaggio nostrano, perché la tracciabilità resta una chimera a danno degli allevatori italiani penalizzati da prezzi più bassi. Infatti - ricorda Coldiretti - in media nelle casse degli allevatori italiani entrano 0,31 euro al litro mentre sugli scaffali dei negozi arriva a 1,35 con un ricarico del 350 per cento dalla stalla allo scaffale. Per comprare un litro di latte d'oltre frontiera si spendono "solo" 0,18-0,20 euro. La rivolta annunciata dagli allevatori, pronti ad occupare la frontiera al Brennero martedì prossimo, nasce dalla convinzione che, se nulla cambia "ci sono 43 mila stalle, quasi 200 mila occupati e oltre 22 miliardi di euro di valore generato dalla filiera nel settore lattiero caseario, la voce più importante dell'agroalimentare italiano, a rischio chiusura".

[continua...]

We are all one

Buona visione



Want to help carrying the message to various media,
including the major TV networks? If you want to take action, visit the website http://www.weareallone-support.org

Video contents
1. Speaker: Indigenous Native American Prophecy, 0:00 - 1:22 Red Crow Westerman. 1:33 - 9:53 Oren Lyons

2. (Planet Earth) Award-winning BBC nature documentary series narrated by David Attenborough and produced by Alastair Fothergill

3. Soundtrack: From the movie Patch Adams. Contains Music by Various Artists, Marc Shaiman

Edited, synced and cut by: Anders Fredblad 4 december 2008 Sweden

Pd, Grillo e l'iscrizione negata. Qualcuno ha molta paura

Fonte: corriere.it

«L'unico dei candidati alla segreteria con un programma sono io». Franceschini: «Ci mancava solo lui...»

ROMA - «Il Partito Democratico è completamente alla frutta. Domani andrò a Nervi, dove sono residente, e cercherò di prendere la tessera lì dove sono residente. Allora spero che la Vincenzi, che è la sindaco, non mi tolga la residenza da Genova, sennò per iscrivermi a 'sto ca... di partito devo diventare un apolide!». Dal suo blogBeppe Grillo torna a far sentire la sua voce per protestare contro il rifiuto del Pd di farlo iscrivere ad Arzachena, dove il comico genovese è in vacanza, e ribadire che ci riprova.

[continua]

L' Italia Religiocomica

Fonte: corriere.it

Battuta sul papa, dopo le polemiche rimosso il vaticanista del Tg3


LES COMBES (VALLE D'AOSTA) - È stato rimosso dal suo incarico, dopo le polemiche scoppiate ieri a causa di un servizio sul papa, il vaticanista del Tg3, Roberto Balducci. Ne danno notizia fonti della redazione del Telegiornale. Balducci aveva inviato ad Antonio Di Bella, direttore del Tg3, una lettera, nella quale, spiega lo stesso direttore, «ribadisce il rispetto per il Vaticano, si dispiace di aver procurato una danno alla testata e all'azienda e si rimette alla valutazione da parte del direttore». Ricevuta la lettera Di Bella ha comunicato al cdr che Balducci collega non seguirà da oggi il Vaticano.

LA VICENDA - Tutto è nato dal servizio su Benedetto XVI andato in onda domenica sera. «Domani il Papa va in vacanza e ci saranno anche due gatti... che gli strapperanno un sorriso, almeno quanto i proverbiali quattro gatti, forse un po' di più, che hanno ancora il coraggio e la pazienza di ascoltare ancora le sue parole». Il riferimento (poi rivelatosi infondato) di Balducci era ai due gattini, uno grigio un po' malandato e uno bianco e nero, dal pelo lucido e folto, che il Pontefice dovrebbe trovare nella villetta di Les Combes, in Val d'Aosta, dove Ratzinger trascorrerà un periodo di riposo. Ma lo scivolone ironico del giornalista del Tg3 sui «due gatti» e i «proverbiali quattro» ha scatenato le polemiche. Il giornalista fa chiarezza sulle ragioni della «battuta» sui «quattro gatti» del Papa: «La frase è un inciso retta da ’gli strapparono un sorriso’ (i gatti di montagna perfino quello malandato), almeno quanto i proverbiali (sottolineo proverbiali) quattro gatti, forse molti di più (con immagine del saluto e del sorriso e della piazza piena), che hanno il coraggio e la pazienza di ascoltare».


14 luglio 2009

Earth's climate



We are living in exceptional times. Scientists tell us that we have 10 years to change the way we live, avert the depletion of natural resources and the catastrophic evolution of the Earth's climate.

The stakes are high for us and our children. Everyone should take part in the effort, and HOME has been conceived to take a message of mobilization out to every human being.

For this purpose, HOME needs to be free. A patron, the PPR Group, made this possible. EuropaCorp, the distributor, also pledged not to make any profit because Home is a non-profit film.

HOME has been made for you : share it! And act for the planet.

Yann Arthus-Bertrand

HOME official website
www.home-2009.com

PPR is proud to support HOME
www.ppr.com

HOME is a carbon offset movie
www.actioncarbone.org

More information about the Planet
www.goodplanet.info

Segnali di fumo.....non positivi...

Negli ultimi mesi "segnali non negativi" che lasciano ben sperare.



I segnali non negativi sono quei segnali che segnalano che....il coso....non è.... più o meno.....è un segnale che.... insomma.... non negativi che.....bhò!!!!!

Tremonti:
lo scudo fiscale, il maglio rotante, le alabarde spaziali, i raggi fotonici e l' energia solare che è invincibile........ Berlusconi convoca Pollon per l' allegria, Lamù per il tronchetto della felicità e i cavalieri dello zodiaco per la sicurezza. Bertolaso chiama anche Alladin per chiedere al suo genio se è più forte Mazinga Z o Ufo robot, ma a sorpresa sembra che l' onda energetica di Goku sia la più efficace. Il PD la vorrebbe contro il Grillo parlante...

Zerozerotella licenza di uccidere............. no, non è un film di James Bond!!

Una frase su tutte: "Fu omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento". Tradotto sarebbe: Spaccarotella sparò contro Sandri senza la volontà di ucciderlo, ma "accettando il rischio che quell'evento potesse verificarsi".
PURA FOLLIA.....
Md

Ad Arezzo la sentenza per la morte del tifoso della Lazio. Spaccarotella non era in aula
Urla contro i giudici: "Buffoni". La mamma: "Ucciso di nuovo". Il poliziotto: "Piango di gioia"


AREZZO - Non fu volontario l'omicidio di Gabriele Sandri. Dopo nove ore di camera di consiglio, la Corte d'assise d'Arezzo ha condannato a sei anni l'agente della Polstrada Luigi Spaccarotella che l'11 novembre del 2007 uccise il tifoso della Lazio Gabriele Sandri nell'area di servizio Badia al Pino sulla A1. "Fu omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento", ha detto la giuria. Come dire che Spaccarotella sparò contro Sandri senza la volontà di ucciderlo, ma "accettando il rischio che quell'evento potesse verificarsi".

"Giudici, siete dei buffoni". Un distinguo giuridico che ha scatenato la violenta reazione dei tifosi e amici di Sandri presenti in aula. Alla lettura della sentenza hanno urlato contro i giudici "Infami, buffoni, vergogna". Il presidente della Corte è stato costretto ad allontanare il pubblico. Stretti in un abbraccio di dolore, i genitori di Gabriele hanno pianto in aula. "Mi vergogno di essere italiano - ha detto il padre - Non sono bastati cinque testimoni a dire cosa ha fatto Spaccarotella. Evidentemente la divisa paga. Non credo più nella giustizia, non credo più in niente. E' una vergogna per tutta l'Italia. Senz'altro faremo appello: io Spaccarotella non lo mollerò mai". Al termine della lettura della sentenza, la moglie si è sentita male: "Me l'hanno ammazzato una seconda volta. Ma i giudici, quando arriveranno a casa, come faranno a guardare i loro figli, con quale coscienza hanno fatto una cosa del genere?".

DIARIO DEL SACCHEGGIO PARTE 1



L' Argentina, terra ricca e nobile è stata ripetutamente violentata e tradita dai suoi esponenti policiti e dalla classe dirigente, ma anche da aziende e banche di tutto il mondo.
Hanno svalutato, svenduto, smantellato e saccheggiato tutto ciò che potevano senza risparmiare niente e nessuno. Hanno attuato piani di privatizzazione delle imprese statali, corrompendo, rubando e speculando senza ritegno e senza rispetto per chi viveva, per colpa loro, nella più assoluta povertà.
Hanno mentito spudoratamente, hanno pagato per ottenere leggi a loro vantaggio per sfuggire alla legge, quella che è uguale per tutti ma più uguale per alcuni.

Ma quello che è successo in Argentina è diventato "normale" negli anni e ciò che diventa "normale" viene accettato senza troppi problemi e/o domande.
Anche in Italia è diventata normale la corruzzione, la menzogna, l' intolleranza, il menefreghismo e l' arroganza della classedirigente, politica e aziendale.

Cosa siamo diventati?

Md

Il Badante padano.


"Mi dispiace ma di regolarizzare queste badanti non se ne parla. Fatta la legge basta: chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. Troppe volte mi è capitato di sentire invocare indulgenza per queste persone che lavorano nelle case. Ora basta."
Roberto Calderoli, 6 luglio 2009

Signori ecco a voi Calderoli, ma senza il buon senso, che a quanto pare non si è presentato: pare si vergognasse fino alla morte di appartenere a tal personaggio ed ora appartiene ad un labbrador filippino. C' è sicuramente più intesa.

Tra qualche anno anche Calderoli avrà bisogno delle badanti, e allora ne vedremo delle belle.
Personalmente credo ne abbia bisogno già ora, con annessa qualche cura psichiatrica, anche se non servirebbe.

Md

Cartelloni choc contro le stragi sulle strade

NUOVA ZELANDA

Campagna di forte impatto premiata con un Leone d'argento al festival della pubblicità di Cannes

Troppi morti sulle strade, in Nuova Zelanda hanno promosso una campagna choc: per catturare l’attenzione degli automobilisti e dei motociclisti il distretto neozelandese di Papakura ha ideato una serie di cartelloni alquanto impressionanti per sensibilizzazione sulla sicurezza stradale, al fine di ridurre il numero di incidenti mortali causati soprattutto dalle carreggiate bagnate dalla pioggia.

IL FILMATO - Ed è proprio in caso di pioggia che il gigantesco manifesto, che ritrae il volto di un bambino, comincia letteralmente a sanguinare: dalle orecchie, dal naso e dalla bocca. «Le prime forti piogge dopo l'estate provocano il maggior numero di morti sulle strade neozelandesi», comincia così, invece, il filmato che illustra la drastica azione adottata delle autorità del paese. Una campagna di forte impatto premiata recentemente con un Leone d'argento al festival internazionale della pubblicità di Cannes. Che, oltretutto sembra funzionare: da quando sono stati installati i cartelloni pubblicitari, una decina di giorni fa, non è stato registrato nessun incidente mortale su queste strade, ha riferito la polizia.

E.B.
07 luglio 2009

Pubblicità occulta, multate Rai e Mediaset.

"Finalmente qualcuno apre un pò gli occhi..... è un buon inizio.." Md

Fonte: corriere.it

Sanzioni per un ammontare di 440 mila euro

Nel mirino dell'Antitrust «Questa domenica», «Pomeriggio 5» e l'«Isola» per i gioielli di Mara Venier

ROMA -Sanzioni per un totale di 440 mila euro per Mediaset e Rai, multate per pubblicità occulta. La decisione è dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato: i provvedimenti sono relativi alla messa in onda di pubblicità occulta rispettivamente nel corso delle trasmissioni Questa Domenica e Pomeriggio 5, e nella trasmissione L'Isola dei famosi 6. L'Antitrust, in una nota, ha spiegato che «le sanzioni ammontano, complessivamente, a 440mila euro». In particolare, le trasmissioni del Biscione sono state multate per aver reclamizzato in modo non trasparente il marchio Monella Vagabonda (società Gielle) mentre la Rai è stata sanzionata per aver pubblicizzato in modo non trasparente i gioielli della collezione MyMara (società Assteria), disegnata da Mara Venier, e Europ Assistance nel corso del reality di Simona Ventura.

SANZIONATA ANCHE MAGNOLIA - L'Autorità, spiega la nota, «ha giudicato responsabili della medesima violazione del Codice del Consumo anche le società produttrici dei beni reclamizzati in modo non trasparente. Nel caso del L'Isola dei Famosi 6 l'Antitrust ha sanzionato anche la società Magnolia, produttrice del format. Non è stata invece ritenuta applicabile la normativa del Codice del Consumo ai testimonial delle pubblicità realizzate, in mancanza di prove circa l'esistenza di un rapporto di cointeressenza con le aziende produttrici». Magnolia ha preannunciato ricorso contro le sanzioni comminatele dall'Antitrust: «In relazione ai provvedimenti disposti dall'Autorità per presunti episodi di pubblicità occulta nel corso dell'Isola dei famosi 6 - si legge nella nota diffusa dalla società di produzione - Magnolia ribadisce di essere totalmente estranea a qualsiasi ipotesi di illecito. Magnolia pertanto ricorrerà nelle opportune sedi per far dichiarare la correttezza del proprio operato».

LE SANZIONI - Queste le sanzioni: per pubblicità occulta della linea MyMara, 40 mila euro alla Rai, 60 mila euro a Magnolia, 40 mila euro ad Asteria; per pubblicità occulta del marchio Europe Assistance, 80 mila euro alla Rai, 80 mila euro a Magnolia e 50 mila euro a Europ Assistance; per pubblicità occulta del marchio Monella Vagabonda, 60 mila euro a Rti e 30 mila euro a Gielle S.r.l.

NEL MIRINO I GIOIELLI DELLA VENIER - Le pubblicità occulte trasmesse nel corso delle puntate del L'Isola dei Famosi 6 «riguardano - spiega ancora l'Antitrust - i marchi MyMara e EuropAssistance. In particolare: la sponsorizzazione occulta della linea di gioielli MyMara è avvenuta nel corso di diverse puntate durante le quali la testimonial e alcuni ospiti indossavano i preziosi, inquadrati ripetutamente. Dai documenti acquisiti nel corso degli accertamenti ispettivi è emerso che tra la programmazione pubblicitaria della società Asteria, produttrice dei gioielli, compaiono anche le 13 puntate del programma L'Isola dei Famosi con Mara Venier. Tale elemento, pur in assenza della prova di un rapporto di committenza formalizzato tra Rai, Magnolia e Asteria, conferma che l'inserimento del logo commerciale nel corso dello spettacolo rispondeva solo ed esclusivamente ad una logica essenzialmente pubblicitaria, che le società Rai e Magnolia hanno consentito, attraverso un comportamento omissivo e non vigilante, e che ha avvantaggiato Asteria».

EUROP ASSISTANCE - Per quanto riguarda la sponsorizzazione occulta del marchio Europ Assistance, «è avvenuta nel corso del filmato relativo al rientro di un protagonista - si legge ancora nella nota - durante il quale la presentatrice del programma ringraziava esplicitamente la società. I documenti acquisiti nel corso dell'ispezione presso la sede della società Magnolia dimostrano inequivocabilmente che i ringraziamenti sono il frutto di uno scambio di natura commerciale: viene infatti evidenziata la disponibilità di Europ Assistance a non far pagare i costi della prestazione supplementare svolta per l'assistenza medica al concorrente per il suo rientro in Italia, a fronte di un ringraziamento e di un citazione della società, anche facendo riferimento ai costi di un passaggio pubblicitario nel programma. L'Antitrust ha dunque considerato responsabili la società Rai che ha consentito, attraverso un comportamento omissivo e non vigilante, la realizzazione della pratica commerciale scorretta e le società Magnolia e Europ Assistance, che hanno concretamente posto in essere la pratica scorretta».

MONELLA VAGABONDA - Le pubblicità giudicate occulte dall'Antitrust per il marchio Monella Vagabonda «sono andate in onda nella puntata del 23 novembre 2008 del programma televisivo Questa Domenica e nella puntata del 2 febbraio 2009 del programma Pomeriggio Cinque. Secondo l'Autorità, anche in assenza di un rapporto di committenza tra le società Rti e Gielle, gli elementi emersi nel corso dell'istruttoria rivelano, in maniera concordante, la finalità promozionale delle immagini trasmesse. Sia Rti che Gielle per il ruolo, la competenza professionale e le caratteristiche dell'attività svolta, potevano e dovevano adottare tutti gli accorgimenti e le misure necessarie, onde evitare che potessero verificarsi fenomeni di pubblicità occulta».