Valerio Onida presidente emerito della Corte Costituzionale parla della libertà di stampa.

GENIUS SECULI - La ruota del criceto - tratto da Zeitgeist addendum



L' usura legale: lo stato delibera le banche, che altro non sono che Spa, alla stampa della moneta, creandola dal nulla. Su questa moneta, già di per sè illegittima, viene applicato un' INTERESSE, che è esattamente il tassello principale.

Il denaro che le banche prestano viene stampato, ma il denaro per pagare l' interesse non esiste materialmente. L' interesse non potrà mai essere estinto.

Ma se la moneta è statale e noi siamo lo stato, la moneta è nostra; quindi perchè la banca ce li presta??
Questa è in realtà il più moderno sistema di schiavitù. Siamo schiavi legati al salario, come criceti sulla ruota, alimentando l' impero di cui beneficia solo un' èlite in cima alla piramide.

Ignazio Marino sul rifiuto di Franceschini e Bersani al confronto a tre



Da: ladygroove71b
Magistrali mazzolate inferte da Ignazio Marino a Bersani e Franceschini circa il loro rifiuto ad un confronto pubblico a tre da tenere prima del congresso.
"Non si puo' invocare delle primarie all'americana e poi farle all'italiana. Sto chiedendo da settimane un confronto con Pier Luigi Bersani e Dario Franceschini. Il primo non risponde, il secondo dice che non ce n'e' bisogno. Aspettero' ancora qualche giorno, poi invitero' al confronto Massimo D'Alema e Walter Veltroni, che sono i loro azionisti di riferimento"

Altro annoso tema affrontato da Marino è la libertà dell'informazione e l'intervista oscena rilasciata dallo show-dwarf Berlusconi alla (sua) Nessma TV.

UMAN RISIKO: LA GUERRA NON E' UN GIOCO..... LA GUERRA E' GUERRA!!

L' Amerika è Terrorista! Ora Basta!!!



Strage di italiani a Kabul.
Impossibile non dispiacersi e sentire un magone, ma bisognerebbe smetterla di dire e scrivere che sono morti per proteggere la nostra libertà, la pace e la democrazia.
Non dimentichiamoci che laggiù è in atto una guerra, ed è questa la guerra: morti e ancora morti. Vince chi ne fà di più.

"Missioni di pace"...... non esistono missioni di pace fatte con le armi.
Non esiste democrazia se imposta, e non c' è la nostra patria a Kabul.
Ci sono i pozzi di petrolio....... come prima in Kuwait ora in Afghanistan!!
Chi è il prossimo?
Se trovassero tanto petrolio in Italia cosa succederebbe secondo voi? Verrebbe amministrato da noi Italiani o dalle migliaia di basi americane in Italia? Quanto ci metterebbero ad elaborare una scusa come le Twin towers-11/9?
Qualcuno dirà che non è il momento di polemizzare....... ma quando è il momento?




Una banda di leghisti spacca il locale e la faccia a degli stranieri.... ma bravi bravi!!!

Berlusconi a porta a porta:vetero comunisti vecchi gufi D'Alema stalinista che è lì da 40 anni.



Berlusconi ha ragione..... ci vuole un cambio generazionale....... addiritura Vespa stesso gli ricorda che "non è più un ragazzino", ma le antenne di berlusconi viaggiano su altre frequenze e quindi non hanno captato il messaggio........
Proviamo tutti assieme......... LEVATI DAI COGLIONI!!!!!!!!!!

INIZIO DI UN DIVX PIRATA!FANTASTICO!!!!

La pietosa intervista della Carfagna 1/2



Bene!!
Questa è, ancora una volta e non smetterò mai di darle addosso, la nostra Ministro alle Pari Opportunità.....
Non è neanche lontanamente presente sulla terra che noi comuni mortali calpestiamo, ma sicuramente in qualche cartone animato.
Si dice che i cani vedano in bianco e nero, io sarei curioso di sapere come vede la carfagna...

Immigrazione clandestina e lavoro nero

Auguro ai leghisti, ai fascisti ai loro figli e a tutti quelli che vogliono gli immigrati via dall' Italia senza neanche pensare a integrarli, di dover vivere così.

Naturalmente se sei Slovacca, polacca, ungherese o comunque dei paesi dell' est e aspiri a lavorare nei Night, ce la dai, spolpi qualche vecchietto e poi sposare un italiano, bhè allora si può fare.
Palazzo grazioli è sicuramente il posto dove trovi tutto ciò.
L' Italia si è aperta agli stranieri nel dopoguerra, ora a che punto siamo?

Peppino Impastato, una vita contro la mafia



Cristiano Aldegani, sindaco leghista di Ponteranica, in provincia di Bergamo, ha deciso che la biblioteca comunale non deve essere più dedicata a Peppino Impastato, ucciso dalla mafia nel 1978.

Nel "Bel Paese" in cui viene dedicata una strada, a Roma, a Bettino Craxi, una targa che teneva viva la memoria di uno che ha dato la vita per lottare contro la mafia viene rimossa perchè "i morti da ricordare devono essere padani doc."

A questo punto tutto è possibile, anche che Berlusconi sia il miglior presidente del consiglio che l' Italia abbia mai avuto............ ma anche no!!!!!!!

La caduta di berlusconi



Il torero olè!!

Schiva tutto, anzi rimanda indietro come i boomerang........ chissà che prima o poi torni tutto indietro anche a lui... sai che divertente?? vorrei assistere, ma qualcosa mi dice che anche stavolta saremo accondiscenti, remissivi ma sopratutto con le braghe abbassate.
Ho come l' impressione che l' italiano medio sia gay, ma di quelli che a tutti i costi deve far vedere che non lo è e allora usa rabbia, arroganza ed ignoranza come armi di opposizione a due o tre virtù che, da sempre, fanno più male di qualsiasi altra cosa: la verità, la giustizià ed il coraggio.

Ma mi domando e dico: come è possibile che chi lo sostiene, di destra o di sinistra, non si indegni?
Io credo che siete di destra solo quando conviene dato che, se lo foste davvero, la notte non stareste in giro, non fumereste o berreste, sempre a fare ginnastica con rigore e disciplina, non andreste nei night o a puttane e sareste CONTRO LA MAFIA E I MAFIOSI.
Che cosa siete?? mah!! un giorno forse lo saprete, nel frattempo non rompete con la vostra crisi di identità dicendo sempre cazzate, difendendo la vostra persona ritenendovi meglio degli altri.
Siete la danzante e canticchiante merda di questo mondo, come me e tutto il genere umano, perchè per quanto vi possiate sforzare si muore tutti prima o poi.

PS: VISTO CHE NON ESISTONO PIù, NON SONO DI SINISTRA E NE DI DESTRA!!!!!!!!!!!!!!!!!

Saras, parla il regista di "Oil"

Intervista a Massimiliano Mazzotta, regista di "OIL" film documentario che la famiglia Moratti non gradisce.
Forse avremmo dovuto studiare meglio la chimica a scuola.

La strategia della menzogna

Pubblico quest' articolo giusto perchè mi piace:

di EZIO MAURO

POICHE' la sua struttura privata di disinformazione è momentaneamente impegnata ad uccidere mediaticamente il direttore di "Avvenire", colpevole di avergli rivolto qualche critica in pubblico (lanciando così un doppio avvertimento alla Chiesa perché si allinei e ai direttori dei giornali perché righino dritto, tenendosi alla larga da certe questioni e dai guai che possono derivarne) il Presidente del Consiglio si è occupato personalmente ieri di "Repubblica": e lo ha fatto durante il vertice europeo di Danzica per ricordare l'inizio della Seconda guerra mondiale, dimostrando che l'ossessione per il nostro giornale e le sue inchieste lo insegue dovunque vada, anche all'estero, e lo sovrasta persino durante gli impegni internazionali di governo, rivelando un'ansia che sta diventando angoscia.

L'opinione pubblica europea (ben più di quella italiana, che vive immersa nella realtà artefatta di una televisione al guinzaglio, dove si nascondono le notizie) conosce l'ultima mossa del Cavaliere, cioè la decisione di portare in tribunale le dieci domande che "Repubblica" gli rivolge da mesi. Presentata come attacco, e attacco finale, questa mossa è in realtà un tentativo disperato di difesa.

Non potendo rispondere a queste domande, se non con menzogne patenti, il Capo del governo chiede ai giudici di cancellarle, fermando il lavoro d'inchiesta che le ha prodotte. È il primo caso al mondo di un leader che ha paura delle domande, al punto da denunciarle in tribunale.

Poiché l'eco internazionale di questo attacco alla funzione della stampa in democrazia lo ha frastornato, aggiungendo ad una battaglia di verità contro le menzogne del potere una battaglia di libertà, per il diritto dei giornali ad indagare e il diritto dei cittadini a conoscere, ieri il Premier ha provato a cambiare gioco. Lui sarebbe pronto a rispondere anche subito se le domande non fossero "insolenti, offensive e diffamanti" e fossero poste in altro modo e soprattutto da un altro giornale. Perché "Repubblica" è "un super partito politico di un editore svizzero e con un direttore dichiaratamente evasore fiscale".

Anche se bisognerebbe avere rispetto per la disperazione del Primo Ministro, l'insolenza, la falsità e la faccia tosta di quest'uomo meritano una risposta.

Partiamo da Carlo De Benedetti, l'editore di "Repubblica": ha la cittadinanza svizzera, chiesta come ha spiegato per riconoscenza ad un Paese che ha ospitato lui e la sua famiglia durante le leggi razziali, ma non ha mai dismesso la cittadinanza italiana, cioè ha entrambi i passaporti, come gli consentono la legge e le convenzioni tra gli Stati. Soprattutto ha sempre mantenuto la residenza fiscale in Italia, dove paga le tasse. A questo punto e in questo quadro, cosa vuol dire "editore svizzero"? È un'allusione oscura? C'è qualcosa che non va? Si è meno editori se oltre a quello italiano si ha anche un passaporto svizzero? O è addirittura un insulto? Il Capo del governo può spiegare meglio, agli italiani, agli elvetici e già che ci siamo anche ai cittadini di Danzica che lo hanno ascoltato ieri?

E veniamo a me. Ho già spiegato pubblicamente, e i giornali lo hanno riportato, che non ho evaso in alcun modo le tasse nell'acquisto della mia casa che i giornali della destra tengono nel mirino: non solo non c'è stata evasione fiscale, ma ho pagato più di quanto la legge mi avrebbe permesso di pagare. Ho versato infatti all'erario tasse in più su 524 milioni di vecchie lire, e questo perché non mi sono avvalso di una norma (l'articolo 52 del D. P. R. 26 aprile 1986 numero 131, sull'imposta di registro) che, ai termini di legge, mi consentiva nel 2000 di realizzare un forte risparmio fiscale.

Capisco che il Premier non conosca le leggi, salvo quelle deformate a sua difesa o a suo privato e personale beneficio. Ma dovrebbe stare più attento nel pretendere che tutti siano come lui: un Capo del governo che ha praticato pubblicamente l'elogio dell'evasione fiscale, e poi si è premurato di darne plasticamente l'esempio più autorevole, con i quasi mille miliardi di lire in fondi neri transitati sul "Group B very discreet della Fininvest", sottratti naturalmente al fisco con danno per chi paga le tasse regolarmente, con i 21 miliardi a Bettino Craxi per l'approvazione della legge Mammì, con i 91 miliardi trasformati in Cct e destinati a non si sa chi, con le risorse utilizzate poi da Cesare Previti per corrompere i giudici di Roma e conquistare fraudolentemente il controllo della Mondadori. Si potrebbe andare avanti, ma da questi primi esempi il quadro emerge chiaro.

Il Presidente del Consiglio ha detto dunque ancora una volta il falso, e come al solito ha infilato altre bugie annunciando che chi lo attacca perde copie (si rassicuri, "Repubblica" guadagna lettori) e ricostruendo a suo comodo l'estate delle minorenni e delle escort, negando infine di essere malato, come ha rivelato a maggio la moglie. Siamo felici per lui se si sente in forze ("Superman mi fa ridere"). Ma vorremmo chiedergli in conclusione, almeno per oggi: se è così forte, così sicuro, così robusto politicamente, perché non provare a dire almeno per una volta la verità agli italiani, da uno qualunque dei sei canali televisivi che controlla, se possibile con qualche vera domanda e qualche vero giornalista davanti? Perché far colpire con allusioni sessuali a nove colonne privati cittadini inermi come il direttore di "Avvenire", soltanto perché lo ha criticato? Perché lasciare il dubbio che siano pezzi oscuri di apparati di sicurezza che hanno fabbricato quella velina spacciata falsamente dai suoi giornali per documento paragiudiziario?

Se Dino Boffo salverà la pelle, dopo questo killeraggio, ciò accadrà perché la Chiesa si è sentita offesa dall'attacco contro di lui, e si è mossa da potenza a potenza. Ma la prossima preda, la prossima vittima (un magistrato che indaga, una testimone che parla, un giornalista che scrive, e fa domande) non avendo uno Stato straniero alle spalle, da chi sarà difeso? L'uomo politico passato alla storia come il più feroce nemico della stampa, Richard Nixon, non ha usato per difendersi un decimo dei mezzi che Berlusconi impiega contro i giornali considerati "nemici". Se vogliamo cercare un paragone, dobbiamo piuttosto ricorrere a Vladimir Putin, di cui non a caso il Premier è il più grande amico.

(2 settembre 2009)

Il video dello show di Berlusconi sulla (sua) televisione tunisina: "La mia tv vi porterà libertà e democrazia"

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Lo scorso 18 agosto Berlusconi è stato in visita privata a Tunisi.

La mattina un incontro con il presidente Ben Alì, e nel pomeriggio la partecipazione a Ness Nessma, programma di Nessma TV, la televisione satellitare tunisina acquisita, lo scorso anno, per il 50 per cento, da Mediaset e da Quinta Communications, società di produzione di Tarak Ben Ammar di cui è socio di rilievo anche il gruppo Fininvest e nel cui capitale, alla fine di giugno, è entrata, tramite la Lafitrade, pure Tripoli (ai più maliziosi basterà questo solo dato per comprendere la ratio della politica mediterranea dell’attuale governo…).

Tra un ricordo commosso del viaggio in Libia (“un evento storico e coraggioso”, lo ha definito il conduttore), ed una breve dissertazione su quello che è il ruolo della televisione e su quanto di buono ("libertà e democrazia") la (sua) televisione potrà portare alla gente del Nord Africa (“Crede che Nessma TV sarà capace di cambiare il volto del Maghreb così come le sue televisioni già hanno fatto con quello dell’Italia?”, gli chiedeva la co-conduttrice), ospite della tv tunisina Berlusconi ha parlato anche di immigrazione. Con un discorso evidentemente non concordato con il ministro Maroni. Perché se in Italia il presidente del Consiglio ha bisogno di assecondare, sul tema, la propaganda leghista, dall’altra parte del Mediterraneo l’uomo d’affari Berlusconi ha un mercato di 80 milioni di telespettatori da conquistare. Spettatori che hanno quindi potuto apprendere di come la politica del governo italiano sia tesa ad “aumentare i canali di ingresso legali” e a garantire, ai migranti, “casa, lavoro, istruzione” e -udite udite- “l’apertura di tutti i nostri ospedali alle loro necessità”, perché “pure gli italiani sono stati emigranti, e quindi devono aprire il loro cuore a chi oggi viene in Italia”.

Di seguito il video della trasmissione. L’ho tradotto e sottotitolato in italiano, affinché anche voi possiate scoprire che il pacchetto sicurezza in realtà non è mai esistito.





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scuola, licenziamenti e tv di regime