Napolitano: «Più governabilità, ma non si alteri la Costituzione» "Non diffamare la Resistenza I partigiani decisivi per la libertà"

legittimo rafforzare le prerogative del Governo, ma il principio della divisione dei poteri non può essere sacrificato al principio della governabilità. È un importante discorso sui fondamenti costituzionali e sulla architettura dello Stato quello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla Biennale della Democrazia a Torino.

È del tutto legittimo politicamente modificare la Costituzione per rafforzare i poteri del Governo e di chi lo presiede rispetto al Parlamento e al potere giudiziario, sostiene il capo dello Stato. «Occorre però - sottolinea - tenere conto che i poteri dell'esecutivo sono stati già rafforzati indirettamente modificando i regolamenti parlamentari, facendo maggior ricorso ai decreti legge e al voto di fiducia, riducendo il numero di gruppi parlamentari e rafforzando il vincolo governo-maggioranza. Le modifiche devono essere motivate in modo trasparente e convincente».

Non si può, quindi, continua il capo dello Stato, «sacrificare sull'altare della governabilità» la divisione dei poteri, il ruolo del Parlamento, la pluralità dei partiti e la tutela delle minoranze politiche. A questo, prosegue Napolitano, si aggiungono la rappresentatività del Parlamento e l'indipendenza della magistratura: «Tutto ciò non costituisce un bagaglio obsoleto, sacrificabile, esplicitamente o di fatto, sull'altare della governabilità, in funzione di decisioni rapide, perentorie e definitive, da parte dei poteri pubblici». Anche perchè, e qui il presidente cita il filosofo Norberto Bobbio, «la denuncia dell'ingovernabilità tende a suggerire soluzioni autoritarie». La Costituzione della Repubblica, spiega Napolitano, rappresenta «insieme lo spirito, l'impalcatura e la garanzia» della democrazia italiana, nata sullo spirito dell'antifascismo e della Resistenza. Per questo motivo, aggiunge il capo dello Stato, il 25 aprile è una festa che deve trovare unito tutto il popolo italiano.

Per quanto riguarda il ruolo del Parlamento il presidente ritiene che il cosiddetto "bicameralismo perfetto" vada superato, poichè rappresenta un'anomalia. L'ipotesi di riforma costituzionale, secondo Napolitano, è «condivisa e percorribile». Un appello anche per una ponderata scelta delle candidature al Parlamento, che a volte rischia di «di risultare seriamente indebolita in assenza di valide procedure di formazione delle candidature e di meccanismi atti ad ancorare gli eletti al rapporto col territorio e con gli elettori». (M. Do.)

22 aprile 2009

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