META' LATTE E MOZZARELLE SONO STRANIERE, MA GLI ITALIANI NON LO SANNO

Un' Italia sempre meno italiana, i nostri prodotti sono svenduti all' estero e sono tra i più taroccati mentre importiamo alcune tra le cose migliori che abbiamo sempre prodotto. Il mondo gira alla rovescia
Md


Fonte: ansa.it

ROMA - Sulle tavole degli italiani il latte é sempre più straniero, proviene da Paesi europei come la Germania, ma consistenti quantitativi varcano le frontiere dalla repubblica Ceca, dalla Polonia e dalla Lituania. E non è escluso, secondo alcuni produttori, che anche latte equivalente (cagliate, formaggi e polveri) provenga anche da paesi extraeuropei.

Dunque, del latte Made in Italy, se non si inverte la tendenza - spiegano i produttori - ne resterà sempre meno. "In Italia in un anno - sottolinea Coldiretti nel giorno in cui ha annunciato la mobilitazione del Brennero della prossima settimana a tutela del latte Made in Italy - sono arrivati ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi". Oggi spiega Coldiretti "la metà delle mozzarelle é fatta con latte straniero e una su quattro addirittura da cagliate (un semilavorato industriale) lavorato oltre frontiera".

Il tutto all'insaputa dei consumatori che credono di bere latte italiano e mangiare formaggio nostrano, perché la tracciabilità resta una chimera a danno degli allevatori italiani penalizzati da prezzi più bassi. Infatti - ricorda Coldiretti - in media nelle casse degli allevatori italiani entrano 0,31 euro al litro mentre sugli scaffali dei negozi arriva a 1,35 con un ricarico del 350 per cento dalla stalla allo scaffale. Per comprare un litro di latte d'oltre frontiera si spendono "solo" 0,18-0,20 euro. La rivolta annunciata dagli allevatori, pronti ad occupare la frontiera al Brennero martedì prossimo, nasce dalla convinzione che, se nulla cambia "ci sono 43 mila stalle, quasi 200 mila occupati e oltre 22 miliardi di euro di valore generato dalla filiera nel settore lattiero caseario, la voce più importante dell'agroalimentare italiano, a rischio chiusura".

[continua...]

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