Marco Travaglio - I veri killer dietro al terremoto



La cultura dei condoni

Parlavo con mio zio una fà settimana a proposito della situazione all' Aquila. Lui è un ex maresciallo dell' esercito in pensione che vive all' Aquila da sempre, è nato in Sardegna, a Badesi, ma partito militare si è fatto una vita ed una famiglia all' Aquila. La casa, dove io ho vissuto un breve periodo della mia giovane vita, si trova a San Bernardino, zona che prende il nome dalla chiesa semi distrutta dal terremoto, al centro per essere chiari. Per fortuna stanno tutti bene, a parte una nipote di mia zia che non ce l' ha fatta, le macerie l' hanno seppellita.

Nonostante la casa abbia retto, presenta crepe sui pilastri portanti che non fanno presagire nulla di buono. L' accesso alle case è controllato e avviene sotto accompagnamento da parte di personale esperto.
Continuando a parlare con mio zio, sono venute però fuori alcune magagne fatte da imprese e Stato su quelli che sono nati come alloggi per il personale militare, ufficiali e sottoufficiali. Non ricordo tutti i passaggi nominati da mio zio, ma più raccontava e più coglievo una sensazione di rabbia, impotenza e ingiustizia venire dalle sue parole.

I condoni su costruzioni non a norma si sono sprecati. Sono stati l' alimento principale di un sistema fatto apposta per imprese "furbe", che risparmiano sui materiali di costruzione.
Non voglio però diventare l' eco di nessuno e mi chiedo perchè, senza togliere il fatto che le imprese abbiano fatto le "furbe", non venga concentrata l' attenzione sulle soluzioni.

Per esempio: i condoni non vanno bene, le imprese faticano a sostenere i costi del materiale e di messa in opera oltre che quelli, molto pesanti e che io ritengo una delle basi della nascita e dell' incoraggiamento al lavoro nero, di assunzione del personale, specializzato e non.
Allora perchè non evitare di fare condoni? Si faccia una legge dove non si condona niente. Se un' impresa non può garantire determinate tecnologie e professionalità non dovrebbe semplicemente costruire. Contemporaneamente bisognerebbe permettere alle imprese di poter assumere personale senza dover pagare due stipendi per ogni impiegato, uno alla persona e uno allo stato.
Ho vissuto 5 anni in Inghilterra e lassù, pieno di italiani, le tasse pagate allo stato dal datore di lavoro per la mia assunzione sono inferiori al 40% percento dello stipendio, in Italia sono poco più del 60%, ci rendiamo conto? Quindi, in Inghilterra è più facile trovare lavoro in regola che in nero!
L' iva del 20% NON ESISTE!!!!

I miei zii probabilmente non vedranno una lira, o un centesimo se preferite, di ciò che il Governo ha promesso ai terremotati, ma come mio zio sono in tanti, se non tutti. I soldi non ci sono in realtà, e non a caso il decreto approvato nei giorni scorsi prende a schiaffi e a calci chi ha perso già ciò che aveva.
Che faccia ci vuole a chiedere a delle persone che hanno perso TUTTO di pagare le tasse dal prossimo gennaio e gli arretrati di quest' anno?
Mio zio ha aperto gli occhi

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