Festival di X - Remo 2010 - Festival della menzogna italiana





Fonti: unità.it blogosfere.it

Se la ride di sicuro Maria De Filippi, che dopo aver visto trionfare l’anno scorso Marco Carta, quest’anno si gode la vittoria di Valerio Scanu, altra creatura del suo ‘Amici’ ed anche lui sardo come il suo predecessore. Un Sanremo quindi all’insegna di artisti venuti fuori da talent-show televisivi, considerando anche il successo di altri due partecipanti al festival, Noemi e Marco Mengoni, entrambi arrivati al successo grazie al programma ‘X-Factor’.

Per non parlare dei conflitti d’interessi malamente dissimulati, come la società di X Factor che organizza il televoto e manda alle due finali due cantanti legati al mondo di X Factor.

E’ proprio grazie al televoto che Valerio Scanu è stato ripescato dopo essere stato scartato dalla giuria demoscopica, grazie, è palese, alla società di X Factor che organizza il televoto.

per la seconda volta un prodotto Mediaset fa l’asso pigliatutto nel totem Rai per eccellenza, Sanremo, diventata terra di conquista di poteri forti che stanno a cavallo tra il cosiddetto servizio pubblico e il moloch televisivo berlusconiano.

E nonostante tutto ciò, il direttor di rete, il Mazza Mauro, ostenta orgoglio aziendale:«Anche l’anno prossimo il conduttore sarà un volto Rai. Ci siamo ripresi il festival e ce lo teniamo stretto». In questo gioco di illusioni, finisce persino che il solito Mazzi scopra nuove sensibilità democratiche. «Io sono contrario al televoto, perché in apparenza è il sistema più democratico e giusto ma nella realtà non lo è». Oibò.

L’allegro Mazza dice l’opposto: «Se il festival è tornato a piacere è perché chi lo guarda vi partecipa anche». Fatto sta che Viale Mazzini non ha reso pubblici i dati relativi a numero di votanti, voti assegnati a ciascun cantante, andamento dei flussi. Né sono state dichiarate le preferenze degli orchestrali, che contribuivano per il 50% al verdetto finale. Il Codacons, dal canto suo, immagina di invalidarlo, il voto. Ma non è solo questo il problema.

Ti ripetono fino alla nausea di prendere sul serio il mantra della «centralità della musica», ma poi ti spiegano che la potenza di fuoco di Amici non poteva che portare a questo risultato: è quello del talent show di Canale5 «il popolo del televoto», si esercita tutti i giorni, viene cibato da messe in onda mattutine, pomeridiane, serali, viene rilanciato da svariate piattaforme - l’analogico, il digitale, il satellite - viene irrobustito da una massiccia macchina industriale che comprende gadget, spot, dischi.

Ovvio che in confronto qualsiasi altro contendente risulta gravemente penalizzato. Nel linguaggio sportivo questa cosa ha un nome: doping.

L’imperatrice è quella che non si è vista mai, ossia Maria De Filippi...

se la matematica non è un'opinione, non è quantomeno strano che sul palco dell'Ariston abbiano trionfano Valerio Scanu e il trio con Pupo e il principe Filiberto, a quanto pare rifiutati dagli orchestrali il cui giudizio, lo ribadiamo, doveva contare come quello dei televotanti?

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