Unicredit e Intesa: NO ai TREMONTI BOND




Unicredit e Banca Intesa hanno detto no ai Tremonti Bond, "i salva economia" magicamente creati da Giulio Tremonti, ministro dell' Economia e apprendista stregone al pari di topolino per la Disney.
Che dite? Ci sarà un motivo?

Fonte: ddcommunication

26 marzo 2009
ROMA - Arrivano i soldi "veri" per le imprese: oggi governo ed Abi hanno firmato il protocollo che dà il via libera alla sottoscrizione dei cosiddetti Tremonti-bond per una cifra che si presume sarà sui 10-12 miliardi e che sarà in grado di attivare crediti alle imprese per più di 150 miliardi di euro. La firma definitiva all'accordo tra il governo e le banche è arrivata oggi, in occasione del nuovo tavolo tra governo, imprese e banche sul credito che si tiene periodicamente al Tesoro. A questi, ha ricordato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, andranno aggiunte le risorse che vengono attivate con il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, salito a 1,6 miliardi e quelle che metterà sul mercato la Cassa depositi e prestiti e che, anche grazie alle garanzie della Sace, "apriranno altri canali di credito per 20-30 miliardi". "Noi, in rapporto al nostro Pil, abbiamo fatto in linea, o forse di più di altri paesi" chiarisce il ministro del Tesoro, convinto della necessità di un "messaggio positivo alle imprese".

E le aziende approvano: la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, si dice infatti rassicurata dalla partenza di questi nuovi strumenti e della garanzia, arrivata dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, che "nessuna richiesta rimarrà inevasa" tra quelle che andranno a valere sul fondo, cresciuto a 1,6 miliardi. Proprio per questo, avverte la leader degli industriali, le imprese hanno tutte le intenzioni di imbracciare le armi per "combattere la guerra contro la restrizione del credito in modo forte". Ora, chiarisce la Marcegaglia, non c'é più alcun "alibi" per la stretta creditizia operata dalle banche.

TREMONTI-BOND. Gli 'strumenti ibridi di finanziamento alle imprese' saranno sottoscrivibili dalle banche nel giro di tre settimane. "I tempi tecnici sono molto veloci" spiega il presidente dell'Abi, Corrado Faissola: servono un paio di settimane per metterli a punto e poi serve un passaggio in Banca d'Italia. La richiesta di Tremonti-Bond dovrebbe essere di 10-12 miliardi che, grazie ad una leva da 1 a 15, genera un intervento da oltre 150 miliardi. Il protocollo firmato non prevede tetti per gli stipendi dei manager ma regole di rigore e trasparenza.

13 MILIARDI DA CDP. Sono le risorse di risparmio postale e della Bei a cui le imprese potranno attingere nelle prossime settimane. Cinque miliardi sono messi a disposizione, tramite le banche, per le Pmi. Ci sono inoltre 3,5 miliardi per il finanziamento alle imprese per ricerca e innovazione. Per renderli utilizzabili è necessaria la conversione in legge del decreto sugli incentivi e la successiva modifica allo statuto della Cdp che dovrebbe avvenire nell'assemblea di fine aprile. In tutto ci sono 13 miliardi a disposizione delle Pmi: 11 derivanti dal risparmio postale e altri 2 dal plafond messo a disposizione dalla Banca europea degli investimenti.

OSSERVATORI PREFETTURE. Il ministro degli Interni, Roberto Maroni, annuncia che entro martedì arriva la direttiva per la loro istituzione e Tremonti assicura che sulla loro costituzione c'é un "altissimo gradimento dell'opinione pubblica" e che tra i loro compiti ci sarà anche quello di vigilare sui tassi di interesse. Le banche promettono la massima collaborazione ed anche le imprese, dice la Marcegaglia, svolgeranno un ruolo "pro-attivo". In ogni caso il ministro dell'Economia resta convinto che "laddove si utilizza denaro pubblico ci debba essere controllo pubblico".

NODO COMPENSAZIONI. Le aziende chiedono al governo di accelerare sulle compensazioni ma Tremonti avverte: "é un sistema fondamentale ma non può essere un bancomat per ladri". Ci sono 29 miliardi in ballo su cui l'Agenzia delle entrate ha in serbo un intervento "per stroncare" il fenomeno delle frodi.

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