Alla cerimonia del Quirinale per la Festa del 2 giugno il premier ritrova l'ottimismo: "Zero problemi, faremo tutte le riforme". E una frase destinata a scatenare polemiche: "A Napoli non ho voluto consegnare la Carfagna alla camorra". Poi una nota in cui parla di "strumentalizzazioni dell'opposizione". Il leader del Carroccio freddo: "Cambiare il fisco? Dipende come"
fonte laRepubblica.it
INCEPTION BERLUSCONI
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Report - Protezione e Benedizione
“Il sistema gelatinoso”, così i magistrati di Perugia hanno definito la cricca della Protezione Civile e degli appalti sui “Grandi Eventi”. Un meccanismo oliato di scambi tra lavori e favori che ha avuto a disposizione nei suoi ultimi nove anni 10 miliardi di euro. Report racconta come è stata trasformata la Maddalena in vista del G8 del 2009, poi spostato a L'Aquila poco dopo il terremoto. Facciamo i conti degli appalti e delle bonifiche mancate che oggi impediscono all'enorme struttura dell'arsenale di poter diventare un polo turistico e della nautica. Descriviamo i protagonisti pubblici e privati che avevano intrecciato tra loro rapporti di interesse. Poi il Salaria Sport Village di Diego Anemone, la storia di un enorme abuso edilizio che grava su un'area di esondazione del Tevere a Roma. Che ne è oggi della Protezione Civile dopo gli scandali? Il prefetto Gabrielli, che oggi la dirige, parla del recente decreto “Milleproroghe” che impedisce al dipartimento di poter agire in tempi rapidi visti i controlli preventivi sui costi. Mentre la legge del 2001 che sottopone ogni “grande evento” sportivo, culturale e politico alle procedure d'emergenza della Protezione Civile resiste ancora. La legge che ha creato “il sistema gelatinoso” è ancora lì e nessuno la tocca.
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Ra-Rappresaglia...... ma quanto manca alla fine?
Fonte: www.repubblica.it
Tg1, la cacciata dei tre conduttori decisa da Minzolini e percepita come un'epurazione
Una conduttrice storica che non ha firmato il documento a favore del direttore sul caso Mills, va all'attacco
Busi: "Sì, è scattata una rappresaglia
mai visto osare tanto, e perdiamo ascolti"
di LEANDRO PALESTINI
"C'è un clima insostenibile in redazione. Non c'è più la dialettica tra le varie sensibilità"
ROMA - Maria Luisa Busi, da vent'anni al Tg1, volto di punta dell'edizione delle 20, rischia di essere la prossima ad essere allontanata dal Tg1. Perché non ha firmato l'appello a favore del direttore Augusto Minzolini sul caso Mills. E a febbraio, quando era inviata a L'Aquila, agli abruzzesi che contestavano il direttore "Scodinzolini", lei non avrebbe opposto sufficiente resistenza. La Busi è nella "lista nera" del Tg1, ma accetta di parlare.
Busi, che clima si respira oggi al Tg1? Crede sia casuale che dalla conduzione vengano cancellati i volti di coloro che non hanno firmato la lettera in favore del direttore?
"Credo non sia affatto casuale. Credo si tratti di una rappresaglia. Come dice Franco Siddi, segretario della Fnsi. Una rappresaglia che prima dei colleghi, volti storici e professionisti liberi di questo giornale, ha colpito Massimo De Strobel, caporedattore centrale, uomo chiave della storica macchina del Tgi. Anche lui non firmatario di quella lettera, guarda caso. Anche lui rimosso senza una alternativa professionale credibile. Il clima? Il clima in redazione è insostenibile, in 21 anni ho visto altri direttori riconducibili all'area culturale del centrodestra (Vespa, Rossella, Minun), nessuno aveva mai osato tanto. In quanto al "rinnovamento", di cui parla il direttore Minzolini... di che stiamo parlando? Forse che alla Bbc, alla Cnn, nella tv pubblica francese, non conta la fidelizzazione del pubblico, rispetto ai volti storici? Nel senso di quelli che hanno fatto la storia del giornale e la sua credibilità. E poi che dire di De Strobel, che non va neppure in video".
I consiglieri Rai Rizzo Nervo e Van Straten parlano di determinazione "stalinista" del direttore del Tg1.
"Fanno bene i consiglieri ad usare parole forti. La verità è che il nostro è sempre stato un giornale in cui la dialettica nella redazione tra le diverse sensibilità è stata sempre rispettata. Come è sempre stata rispettata la pluralità di voci nel Paese".
C'è chi dice che il tg1 è tg schierato. Cosa ne pensa?
"Mi chiedo come si possa dire il contrario. È sotto gli occhi di tutti, di milioni di spettatori. Sempre meno, tra l'altro. Abbiamo perso pubblico siamo attestati al 26 per cento di ascolto. Incontro continuamente gente che dice, "io non vi guardo più". La gente più disparata. Difficile credere che non dipenda da due ordini di problemi: il primo, gli editoriali. Il direttore ha diritto a farli, ma non credo debba dimenticare che si tratta del primo giornale del servizio pubblico. Che non si era mai schierato a questi livelli sui temi cari al governo e alla presidenza del consiglio. Il secondo, è la rappresentazione del Paese. Al tg1 non si parla più della vita reale, dei problemi dei cittadini, di chi ha perso il lavoro, di chi non ce la fa, dei cassintegrati, dei precari della scuola".
I conduttori del Tg1 saltano. La prossima potrebbe essere lei. Si pente di non aver firmato quel documento in sostegno del direttore?
"Non mi pento affatto. Si apriva dicendo: al Tg1 non c'è alcun disagio... Non poteva essere una affermazione condivisibile né veritiera".
Voi conduttori ci mettete la faccia. Vi imbarazza la satira del Trio Medusa, che vi prende in giro per l'annuncio dei servizi leggeri del Tg1?
"Questo crea in me un grande imbarazzo. Esercito sempre il mio ruolo, come altri colleghi, nel cercare di evitare che l'infotainment (informazione-intrattenimento) dilaghi a dismisura come sta accadendo. Una volta, come sesta notizia abbiamo dato i cigni imprigionati dal ghiaccio in Ucraina e poche righe sullo sciopero generale in Sardegna. Senza nulla togliere ai colleghi che fanno quei pezzi cosiddetti leggeri, e cercano di farli al meglio, così non si può andare avanti. Ma il peggio è stato a L'Aquila, quando a protestare contro la troupe del Tg1 che guidavo, sono state centinaia di persone terremotate".
http://www.repubblica.it/politica/2010/04/01/news/busi_s_scattata_una_rappresaglia_mai_visto_osare_tanto_e_perdiamo_ascolti-3058917/
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Augusto "Tuo" - Max Paiella - WE HAVE THE LEADER (Berlusconi)
Imitazione memorabile di Augusto Minzolini per Max Paiella (comico poco noto al grande pubblico anche se già con diverse esperienze fra Zelig, Il Ruggito del Coniglio e La Tintoria in tv) nella puntata di Parla con me.
"E gli avversari non ci son più
e Fini e Bersani e Di Pietro
se la prendono sempre nel Culllllllll"
Ecco.... questi sono i veri risultati delle elezioni regionali.
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